pressa nel 1810 e chiusa, e ne fu il clero trasferito a s. Maria del Carmine, che diventò parrocchia, e di cui parlo al il. 6g degli ordini regolari, § X. Il luogo fu dato prima alla direzione de’ tabacchi, e poi a quella del demanio. Ora serve di studio al prof, di pittura Michelangelo Grigoletti. La chiesa I’eresse Genia no Busignalo ad onore di s. Margherita vergine e martire ; nel principato di Pietro Tradonico dell’837 divenne parrocchia, e si vuole che fosse consagrata a’26 marzo dal già suo pievano Mauro o Maurizio Businiacodivenuto vescovod’Olivolo nel-T853 circa.Avea lu cupola ola vòlta dorata, sostenuta da 4 gl andi colonne di marmo orientale. Minacciando rovina, l’inesauribile pietà veneta accorse a rinnovarla da’fondanienli, con ornata struttura, compita nel 1G47, poscia solennemente consagrala nel 1790 dal patriarcaGiova-nelli. Venerava una mascella della s. Titolare. Nel 1 33o accanto la sagrestia della vecchia chiesa fueretto un angusto romitaggio, in cui visse la reclusa di nome Bisina, la quale soleva portarsi presso la cupola maggioree di là per una finestra assistere a’divini uffizi ; soltanto usciva la uolte precedente alla solennità dell’ A-scensione, per acquistare l’indulgenza in s. Marco. 64- S. Pantaleone medico, volgarmente s. Pantalón. Dacché gli operosi veneziani per dilatare il loro commercio intrapresero di navigar con frequenza a’porti di Grecia, massimamente a Costantinopoli, contrassero particolare venerazione verso que’santi eli’erano i più celebri nella chiesa orientale. Fra questi uno de’principali fu riputato sempre l’illustre s. Pantaleone medico e martire di Nicomedia, il di cui venerabile nome imposto per cagion di divozione a moltissimi de’veneziani, die’poi motivo di chiamare l’universale della nazione col soprannome di Pantaloni, come rileva Corner.Lo stesso religioso impulso,che mosse gli antichi veneziani a imporre di frequen- te a’ loro neonati nel battesimo il nome del celebre martire, gli eccitò pure a fabbricare in di lui onore una chiesa parrocchiale. Ignorandosene I’ epoca, è certo che venne riedificata verso il 1009, a spese della famiglia Giordani ; il che esclude la fondazione cheSansovinoritarda al 1025, attribuendola a’Signoli e Dauli. Inoltre Corner dice doversi egualmente rigettare la tradizione popolare e favolosa, che pretende essere stala questa chiesa un’ antica abbazia dedicata a s. Giuliana vergine e martire, e d’aver esistito sino al 1222 circa, quando l’ultimo abbate commendatario Angelo Se-mitecolo 1’ eresse in chiesa parrocchiale sotto l’invocazione di s. Pantaleone; tutto essendo impugnato d’anteriori documenti. Intanto per donod’AlessiolCotnne-110 imperatore, aiutato dalla repubblica contro i normanni, ovvero per acquisto fattone nel 1204 nell’occupazione di Costantinopoli, pervennero in Venezia molte ed insigni ss.Reliquie, alcune destinate ad arricchire diverse chiese, e altre riservale in custodia del Tesoro ecclesiastico de’ procuratori di s. Marco. Tra esse furonvi quelle di s. Pantaleone, che nel 13 14'I pretedi questa chiesa Giacomo Bertaldo, impetrò ed ottenne per la medesima. Aumentandosi le rendite della chiesa per le pie offerte de’fedeli, e principalmente del suo benefico pievanoAngelo Semitecolojgià e fin dal 1251 col consenso del vescovo e del capitolo della collegiata, ordinò che la mensa da lui aumentata si dividesse in 3 parti,al pievano, a’pre-ti e chierici, pel decoro della chiesa e pe’ poveri, il che approvarono Innocenzo IV e Alessandro IV. A merito dello stesso pievano Semilecolo devesi la rinnovazione della chiesa, poi conságrala a’ 18 luglio 1 3o5 dal vescovo di Castello Rain-pet to Polo. Pregiudicata la fabbrica dall’età, nel 1684 si rifabbricò da’fondamenti sontuosamente nel corso di 20 anni, pel zelo del pievano Gio. Antonio Zampelli, e riuscì una delle più or- 16