palazzo Corner della Regina fu convertito in uso del Monte di pietà e della Cassa di risparmio. Il Monte presta sopra pegno, e la Cassa di risparmio tiene in deposito fruttifero qualunque auclie minima somma, con grande utilità di chi sa meglio utilizzare i suoi proventi. Presiede il benefico stabilimento del Monte un direttore. Trovo nel Giornale di Roma del i853 , la seguente notificazione de’27 giugno, della congregazione municipale della regia città di Venezia, sottoscritta dal podestà, da un assessore e dal segretario della medesima. Ivi è detto. La deplorabile condizione, in cui per una successione di circostanze era caduto il Monte di pietà e l’annessavi Cassa di risparmio, non poteva non attirare l’attenzione del municipio, il quale caldamente protettodall’ii. rr. autorità, implorò dalla sovrana clemenza un rimedio radicale, e relativo alla gravità del disordine, che doveva essere una volta per sempre impedito. L’imperatore Francesco Giuseppe I volle graziosamente degnarsi di accogliere con benignità l’istanzedel municipio, concedendo che il dazio addizionale di lire 1:80, per ogni quintale metrico di vino, si continui a pagare nella città di Venezia per 5 anni , decombili dall’anno scorso, ad oggetto di costituire a vantaggio del Monte il capitale d’ austriache lirei,5oo,ooo. Cos'i venne assicurata la sussistenza del Monte, si diè nuova vita alla Cassa di risparmio, e si pose efficacemente un termine aH’angu-stie, in cui si trovavano questi patrii stabilimenti. Conformemente alle proposte del municipio, la Cassa di risparmio fu conservata, ma indipendente dal Monte di pietà,amministrata separatamentesot-to la controlleria dell’autorità tutoria, e garantita, come lo era prima, dal Comune, in base ad analogo consenso del consiglio comunale. In conseguenza col 1.° luglio 1853, gli uffizi della Cassa di risparmio furono trasportati nel palazzo di residenza municipale, sotto la direzione di un consiglio d’amministrazione, coni posto di 4 cittadini, sotto la presidenza d’tin assessore municipale. Al fine di dicembre d’ogni anno si pubblica colla stampa il bilancio della Cassa di risparmio. Non vi si ricevono investite inferiori a lire una, nè superiori a lire 10,000. L’interesse continuò in ragione del 4 annuo per 100, colle norme ulteriori, e contenute nel nuovo stampato Regolamento. » La solidità che ora offre il Monte di pietà , per la dotazione generosamente accordata dalla grazia sovrana, il sicuro impiego de’ capitali convertiti in pegni, le caute investite, che la nuova Direzione saprà fare de’capitali residui, i quali non fossero reclamati da’bisogni del Monte, e finalmente la legale ed incrollabile garanzia del Comune, sono i titoli sulla base de’quali il Municipio è nella piena persuasione che la Cassa di risparmio potrà ispirare nel pubblico la più completa fiducia. U11 solo desiderio resta al Municipio, quello cioè che il bisogno e l’abitudine del risparmio penetrino ne’costumi del popolo veneto, affinchè la giusta istituzione corrisponda veramente al suo nome, e possa, in conseguenza, contribuire a creme poco a poco i capitali dell’operaio, del domestico e del giornaliero”. 17. Commissione generale di pubblica Beneficenza. Creata neli8i6,ed attivata nell.” luglio 1817 colla vista di promuovere in Venezia il bando alla questua, provvede al giornaliero sussidio ile’ poveri, che sarebbero costretti a mendicare, e raccoglie i fanciulli d’ambo i sessi orfani e abbandonati, come pure alcune giovani periclitanti e un numero di vecchi impossenti, affidandoli ad altri s pubblici che privali stabilimenti. N’è presidente l’ordinario prò tempore. Cosi lo Stato personale. L’origine la ricavo dal Mulinelli, Annali delle Province Fene-te. Per la generale inopia che si risentiva anche ¡11 Venezia, il patriarca Milesi con commovente e zelante lettera pastorale de’i4 febbraioi8i7, diretta a’ pos-