ne il primiceriato, a cui poi rinunziò a’ 23 agostoi663. Ritiratosi a Padova, nel 1691 ebbe tomba nella chiesa dis. Michele suo padronato, con iscrizione riferita dall’ab. Cappelletti.38. Daniele Giustiniani veneto , due giorni dopo la rinunzia del predecessore ne occupò la dignità, che lasciò nel seguente 1664 pel vescovato di Bergamo. 3g. Giambattista Sanudo veneto, gli successe tosto ma con dispensa,non essendo pervenuloall’elà di 25 anni voluta ne’ primiceri dal decreto del maggior consiglio de’21 maggio 1478. Indi promosso a vescovo di Treviso nel 1684-- 4°- Giovanni Vili Ba-doer o Baduario veneto, ne fu successore; nel 1688 occupò santamente la sede patriarcale, e poi meritò il cardinalato colla chiesa di Brescia. 4i. Pietro IV Sa-gredo veneto, figlio del procuratore Giovanni, fu assunto al primiceriato l’i 1 a-gosto 1689, a cui ed a’successori Alessandro Vili ampliò le narrate prerogative. Morì nel 1696. 42. Alvise Ilo Lodo-vicoRuzzini veneto, fratello del doge Car- lo, eletto nel 1696, due anni dopo fu destinato vescovo di Bergamo, che governò santamente, illustre per virtù e miracoli co’ quali Dio fece splenderne la memoria. 43. Gianfrancesco Barbarico veneto, nipote del b. Gregorio cardinale, da ambasciatore a Luigi XIV re di Francia, fu eletto primicerio nel 1698, e nello stesso passò a vescovo di Verona, poi di Brescia e cardinale. 44- Pietro V Bar-barigo veneto, a’ 20 novembre dello stesso anno gli successe, e nel 1 706 diventò patriarca di Venezia. t^H-VineenzoMi-chicli veneto, a’ 23 dicembre dell’ anno medesimo gli fu sostituito, e dopo 7 anni rinunziò la dignità, ritirandosi a vita quieta. 46. Giovanni IX Corner veneto, eletto nel 17 13 governò con pietà la chiesa ducale, e morì nel 17 18. 47 • Pietro IV Diedo veneto, in tale anno conseguì il primiceriato; morendo nell’agosto 1787 , fu sepolto nella suddetta chiesa di s. Maria delle Grazie. 4^- Paolo Fo• 101 scari veneto, già canonico di Padova, gli successe in detto anno e prese possesso della prelatura a’21 aprile del seguente, e fu l’ultimo primicerio.Dappoiché non ne furono eletti altri quando morì a’18 gennaio 181 o, tumulato nella tomba gentilizia di s. Simeone apostolo, a motivo della surriferita traslazione dalla cattedrale di s. Pietro alla basilica di s. Marco della sede patriarcale, e del capitolo frammischiato con quello de’cappellani o canonici ducali; quando cioè tutto operò arbitrariamente il patriarca Gamboni, nel cambiare la condizione di Nullius dioe-cesis alla basilica Marciana, e se l’appropriò a basilica patriarcale. La quale irregolarità sanò più tardi Pio Vii, come dissi più sopra. — Avendo più volle nominato e detto alcune parole della chiesa de’ ss. Filippo e Giacomo, denominata pure s. Apollonia, e del contiguo monastero residenza de’ primiceri di s. Marco e del seminario Gregoriano, è indispensabile riferirne uu cenno col Corner. La chiesa non esisteva nel 1 1 o5, poiché non se ne fà menzione dal Dandolo , narrando il vastissimo incendio che divampò gran parte di Venezia, e le propinque chiese nel sestiere di Castello. Tuttavolta vuole Martinelli che fosse eretta nelgoo; ed il Corner congetturò che fosse edificata poco dopo il disastro o da’ monaci del monastero de’ ss. Felice e Fortunato dell’ isola d’ Am-miana, o da pie persone che poi ad essi la donarono.Lsisteva certamente nel 1 igg giacché è nominata da Innocenzo III nel diploma con cui prese sotto la protezione di s. Pietro il detto monastero co’beni dal medesimo posseduti, fra’quali lechie-se de’ss. Filippo e Giacomo, e di s. Scolastica nella diocesi di Castello. La chiesa di s. Scolastica era stata consumata dal memorato incendio, e, rifabbricata, si era data a’monaci. Intanto progredendo nella rovina l’isola d’Ammiana e per l’intemperie dell’aria, ivi nel [273 i monaci erausi ridotti a 4 oltre l’abbate,laonde cir-