378 del piano nobile, su d’uri torso di colonna, d busto marmoreo del suo consanguineo conte Giambattista renderà o-gnor presente la memoria di sua beneficenza, menti" alla riconocenza de’ posteri sarà por segno costante la viva immagine del serenissimo Manin fondatore, nobile e non recente dono di gentile ed esperta mano. Vide pertanto ormai attuarsi quel radicale provvedimento sulla necessità del quale più volte avea perorato col suo benemerito congiunto, allevando i figli del popolo fra quelle domestiche pareti, e togliendoli da quelle sentine di vizii che sono divenute le strade e le botteghe ; ed ancora quell’al-tro santissimo d'affidarne l’educazione a’ figli celebratissimi del santo veneto E-■niliani. Questo si fece con solenne contratto, in cui concedendosi alla veneranda congregazione de’soinaschi tutta quella indipendenza che alla dignità sua ad-dicevosi, serba vasi alla commissione della pubblica beneficenza tutta la parte a cui per quella responsabilità che le incombe non le era permesso rinunziare. Si compilò quindi un novello Regolamento a’10 giugno i856, e di questo e delle disposizioni più interessatiti, e del riferito contratto, darò un cenno col eh. co. Fortunato Sceriman. L’istituto Manin si divide in due sezioni, maschile e femminile. Si per l’una che per l’altra si ricevono offerte di capitali producenti l’annua rendita netta di lire 6oo, a favore d’un licovrando, concedendone la nomina all’offerente ed a’suoi successori, nè si rifiutano l'offerte di sole lire 2,000, perchè queste si porranno a frutto onde averne altre piazze dall’unione de’ frutti accumulati. Viene così agevolata di tanto la via alla carità cittadina a favore de’ fanciulli abbandonati, ed assicurato l’incessante prosperare di questa bellissima creazione. L’età de’ricovrandi star deve fra gli anni 8 e 12 ; l’educazione è di 6 anni pe’maschi, e di 8 per le femmine; ina quelli non escono dall’istituto prima de’ 16 anni, nè queste innanzi a’ 18, e potino gli uni e l’altre rimanervi ancora per speciali circostanze. Allorché devono uscire, la commissione di beneficenza procaccia loro un collocamento, trat-tenendoveli finché l’abbia procurato. Si accolgono figli abbandonati, appartenenti a’cataloghi parrocchiali de’ poveri, di morale condotta, non mai puniti per infedeltà o depravazione di costume, perfettamente sani del corpo e della mente, nonché esenti da deformità o altri fisici difetti impedienti l’applicazione a’ lavori che nell’ istituto s’insegnano. Se per mancanze specificate nel regolamento alcun fanciullo abbia da esser allontanato, l’istituto nou I’ abbaudona, ma l'affida a qualche altra istituzione da cui all’emenda de’discoli si provvedesse. La direzione e 1’ amministrazione interna dello stabilimento perla sezione maschile è affidata a’pp. Somasclii. Le femmine sono collocate nell’antico convento di e. Sebastiano, di cui nel § X, n. 4^, sotto la sorveglianza del parroco di s. Giacomo dall’ Orio, ed in cura delle suore Figlie di s. Giuseppe. Oltre all’insegnamento religioso obbligatorio così pe’tna-schi che per le femmine, vengono istruiti i primi ne’ principi! del disegno e della meccanica industriale, o di altra tecnica disciplina che li guidi razionalmente al pratico perfezionamento dell’arte o mestiere prescelto, nonché nel leggere, nel- lo scrivere e nel conteggiare, limitatamente però al bisogno d’ un intelligente operaio; le femmine lo sono nel leggere, scrivere e conteggiare, limitatamente al bisogno della condizione a cui sono destinate; nè quelli nè queste ponno dedicarsi a studi diversi da quelli che insegnami nell’istituto. I maschi ricevono l’educazione artigiana nel l’offici ne interne per ora istituite: di fabbroferraio, compreso il torno ; di falegname e rimessalo, di tornitore, di sarto e calzolaio; per le prime sino »’lavori più fini, e per le due ultime con riguardo alla per-