46o le ho riferito nel § X, n. i i, ragionando dell’accademia delle belle arti, alla qua-iesi rannoda quanto dirò nel § X VI, u. q. Imparo dal cav. ¡Mulinelli ne’suoi Aulitili Urbani di Venezia, come questa città costantemente tenerissima dell’aruio-nie musicali, trovò opportuno nel 1837 d’istituire nella chiesa di s. Martino, di cui nel § Vili, 11. 3, sotto l’invocazione di s. Cecilia, una nuova Società filarmonica composta di professori di canto e di suono, di cui doppio oggetto esser dovea quello di dar maggior decoro all’ arte musicale, richiamandola al più nobile de’ suoi uffizi, eh’ è il servigio del cullo nell’ Ufficiatura divina (Ve di porgere un soccoiso a’confratelli musici che se ne mosti assero in bisogno; perciò collo stesso duplice scopo di quella pontificia di Roma, a cui mi pregio appartenere, e di essa riparlai nel vol.LXXXV, p. 163. Ne’raedesimi Annali Urbani il cav. Mulinelli tratta dell’antico collegio medico e dell’auliche accademie di Venezia, e con esso'vado a dame notizia. Rifiorita nel secolo XIII per non pochi principi italiaui la medicina, in varie città cospicue furono istituiti collegi medici, Per ellètlo di tali nobilissimi esempi, e molto più per doversi stimare la Medicina come arte indispensabile all’umana società, anche a Venezia verso il 1 3o6 si condusse un medico con provvisione, da cui altri 1 2 ed altrettanti chirurghi, parimenti dall’erario stipendiati, dovevano dipendere, fórmaodo così essi un collegio, al quale presiedeva il detto l.° medico intitolato priore. Era questi, oltre la provvisione, alloggiato in una casa del pubblico, e vuoisi che fosse ove poi fu fabbricalo il palazzo de’Camerlenghi. Il priore, quanto i suoi compagni, salirono a tanta riputazione, che si permise loro d’ usar veste pari a quella de’nobiii. Nel i5oi in Venezia fu fondato un letterario istillilo da Teobaldo Pio Manuzio, più conosciuto col nome di Aldo, diminutivo di Teobaldo, citladiuo romano e nato a Bassiano nel ducato di Semionda, come narrai celebrandone le gesta, descrivendo quel luogo e le benemerenze con Venezia per l’arte della stampa e per l’accademia ivi istituita, cioè ne’vol. LX1X , p. 202 e 232, LXXXIX, p. 1 02, ove pure parlai del figlio Paolo e del nipote Aldo il Giovine nati in Venezia (alla quale quest’ ultimo destinava la libreria paterna se non l’avessero impedito idebiti che lasciò morendo in Roma). In questa città erasi portato Aldo il l'ec-chio nel 1488 per fondarvi una stamperia, onde moltiplicarvi le migliori o-pere greche e latine, con corrette ed e-leganti edizioni, siccome versato in ambo quelle letterature. Aperta la stamperia, adoperò bellissimi caratteri greci, modellati su quelli de’ migliori mss., e inventando il carattere minuto italico, per lui detto allora Aldino, e comunemente corsivo (ma come rilevai nel voi. LXIX, p. 199, il eli. Rambelliattribuisce l’invenzione a Francesco da Bologna, o meglio ne fu il disegnatore e l’incisore, e lo notai poi nel voi. LXXXIX,p.io3). ¡Non poteva però Aldo bastar da se solo a così vasta impresa, giacché era uopo di collazionare e di correggere molti e diversi testi ; chiamò quindi in soccorso, perchè secondassero i suoi nobili sforzi, molti illustri uomini, alcuni de’quali si unirouo a lui per la sola gloria di servire all’amico e alle lettere, altri per ricevere eziandio uno stipendio. Tuttavolta assembrati non pochi di questi dotti, Aldo nella sua casa posta nella contrada di s.Paterniano, volle formarvi un Accademia, detta da lui Neo-Accademia, alludendo a quella di Platone, presa ad e-sempio, ma che Aldina dal nome del suo fondatore fu presto appellata. In essa fuor del greco non potevasi parlare altra lingua,e prima che i soci si accingessero a trattarvi letterarie questioni, do-veano seoipre occuparsi della correzione de’testi, confrontandoli, emendandoli e a buona lezione riduceudoli, di umuiera