ti cambiamenti per l’azione del mare e de’fiumi; i Lidi antichi furono altresì alterati dalla natura e dall’arte. Nè minore fu la variazione dell’isole nella forma e nel numero, soggette alle maree, ed alle sabbie e terre che vi trasportavano i fiumi; onde alcune vennero ampliate, altre corrosee ingoiate da’flulti.—Il porto franco di Venezia fu circoscritto dal governo del regno Italico, con decreto de’ a5 aprile 1806, alla sola isola di s. Giorgio Maggiore, descritta ne! § XVIII, n. 1. Ma l’imperatore Francesco I a’22 dicembre 1829 ordinò, che dal i.° febbraio i83o fosse estesa a tutta la città. Il cav. Mulinelli negli Annali delle Province Venete, es'Bjisce la corrispondente notificazione, colle disposizioni del viceré arciduca Ranieri. Da essa ricavo. L’imperatore sempre intento al bene generale de’suui sudditi, volendo dare al commercio de’suoi stali coll’estero un nuovo incremento combinabile co’rimanenti interessi della monarchia , e nella paterna intenzione d’offrire alla città di Venezia i mezzi di promuovere e di migliorare la propria prosperità,fin da’20 febbraioi82g con suo grazioso autografo concesse che il privilegio del porto franco, limitato sino allora alla sola isola di s. Giorgio, fosse esteso a tutta la città di Venezia compresovi quel circondario che si fosse riconosciuto conveniente. Il circondario al quale fu esteso il favore della franchigia , venne stabilito dalla linea che principia al punto della batteria della Garzina respiciente il porto di s. Erasmo allo sbocco del canale Bisato in Carbone-la, indi allo sbocco del Ghebo dell’acqua Dura al canale degli Angeli, poscia alla distrutta batteria di Campalto dirimpetto allo sbocco del Ghebo Zenioli nel canale della Nave o Tortolo, da qui in linea diretta al di sotto di s. Secondo per la distrutta batteria all’incontro de’3 canali Tiesse, Donena e Rurchi, pure iu linea retta al di sotto di s. Giorgio in Alga, indi allo sbocco del canale Molini in 541 Malison, poscia allo sbocco del canal delle Gorne in quello di Vaigrande, e finalmente iu linea retta al forte di s. Pietro in Volta respiciente il porto di Malamoc-co. II privilegio della franchigia si estese alla libertà del traffico commerciale, ed alla piena esenzione del dazio doganale delle merci che entreranno e sortiranno dal porto franco. Nei resto e sotto gli altri rapporti il circondario del porto frati' co si soggettò a norma delle leggi e prescrizioni generali. Si conservò il traffico tra Venezia eia terraferma, e si preservarono le fabbriche nazionali d’industria esistenti entro il circondario del porto franco da’pregiudizi che ne potevano ad esse derivare. Per facilitare alla popolazione di Venezia i mezzi di provvedere a’propri bisogni, si permise il trasporlo dalla terraferma, esenti dal dazio doga-naie, di alcuni prodotti nazionali, che servono al giornaliero approvigionamenlo della città. Fino a nuove disposizioni, si ordinò di esigere i dazi di consumo nei circondario della franchigia co’metodi e a termine delle tariffe e de’regolamenti in vigore, salvo un aumento di lire io per quintale sui vini esteri. A maggior vantaggio del commercio venne tolto altresì il diritto che si percepiva dalla r. fi* nanza sui permessi d’imbarco e sbarca, venendo esentali d’ogni tassa. Giunto il i.” febbraio i83o, fu inaugurata la desiderala beneficenza, cou salutarne l’alba il festivo suono di tulle le campane della città e il fragoroso sparo dell’artiglie-rie mercantili de’navigli ancorati nel canale di s. Marco e nel porlo. La camera di commercio elargì iu opere di pietà 44i°°o lire, spontaneamente nella sera s’illuminarono le case, i bottegai della contrada di Castello nella via amplissima che mette a’Giardini pubblici banchettarono 200 poveri tra lieti suoni; più manifestamente poi che in altro luogo, e con maggior entusiasmo, proruppe la piena del giubi- lo veneziano nel tealrodellaFenice,quando vi comparve l’amato arciduca Ranie- 62