338 to I’ acquisto, e di avere profuso denaro nel ridonarlo alla pubblica uflìziatura, volle ottenerne dalle competenti autorità il giuspadronato ; e quindi assicurare cosi, anche per li tempi avvenire, la sussistenza di questo ediiìzio e di questo istituto, che tanto reca d’ onore alla pietà di lui, e di decoro alla città nostra”. A fine poi di dare perpetua durata a questo stabilimento, lo stesso sacerdote Canal proprietario, ottenuto decreto dal-I’ Ecc. I. R. Ministero del Culto e della Pubblica Istruzione, de’24 ottobre 1852, chiamò alla direzione del medesimo le benemerite religiose Figlie del Sagro Cuore, la casa principale delle quali, canonicamente ei elta,esiste in Brescia, come descrissi nel voi. LX p. 233, facendo anco menzione del pio istituto fondato dall’encomiato sacerdote. Questa congregazione religiosa, accolte alcune ben intese prescrizioni «lei detto Canai, entrò in possesso sì del locale, che della chiesa a’ 22 novembre [852, rimanendo ad o-gni evento sì I’ imo, che l’altra, tutelati dal patriarca pio tempore. Queste religiose attendono all’ educazione di povere fanciulle sì interne che esterne. N’è rettore e direttore spirituale lo stesso mg.r Daniel Canal fondatore dell’ istituto e patrono della chiesa. Vi sono il confessore delle religiose e delle fanciulle interne, il confessore delle fanciulle esterne, il catechista, la supcriora e direttrice, 9 professe, 3 aspiranti, 2 novizie, 2 mandatane, oltre il sacerdote patrinio-tiialo addetto al servigio della chiesa. Riporta il Giornale di Roma del i853 a p. 5i4 >n data di Venezia 3 giugno: » S. E. Rev. mg.r patriarca Multi recavasi ieri mattina al monastero delle figlie del Sagro Cuore, non solo per fare la pastorale sua visita all’annessavi chiesa della Madonna del Pianto, ma per inaugurarvi altresì cogli atispìcii della religione, le scuole di quell’istituto, che furono ieri anche aperte a benefizio delle fauciulle esterne. S. A. I. R. il serenissi- mo arciduca Ferdinando Massimiliano si compiacque d’intervenirvi. L’augusta presenza del fratello di Cesare testimoniava solennemente i pii sensi del principe, e l’importanza che attribuisce all’erezione di scuole, dove le fanciulle povere acquistano salutari indirizzi di moralità, informano il loro spirito a’ rudimenti del calcolo e delle lettere, s’impratichiscono di lavori, che fruttano al loro avvenire un pane sicuro e onorato. Il merito d’ istituzione così benefica risale al sacerdote don Daniele Canal, che, immolatovi il suo ed invocalo e ottenuto soccorso dalla pietà cittadina e dalla munificenza della Casa Imperiale, ridusse oggidì il monastero delle figlie del Sagro Cuore ad un grado di perfezione, da o-norarsene e avvantaggiarsene la patria”. 69. Carmelitani dell'¡in tira osservanza di s. filaria Assunta, volgarmente i Carminij e Carmelitani Scalzi di s filaria inN azareth.Dwòprima de’calzati non più esistenti, e poi degli scalzi esistenti. Fr. Francesco Mondini carmelitano nel suo libretto: Carmelo il favorito, scrisse: Che al tempo in cui il doge Domenico Michiel guerreggiava fortunatamente iu Tiro e in Palestina, siano siati tradotti i carmelitani in Venezia da Giovanni Zan-caroloneli 125, mentre faceva dalla Tracia tragitto, e in un angusto tempio e romitaggio collocati. Però il Corner dichiara ignorare con qual fondamento abbia potuto asserirlo; ed essere più probabile l'opinione, che i carmelitani ponessero sede in Venezia verso il fine del secolo XIII, giacché da autentica carta dell’ archivio di s. Margherita apparisce,essersi i carmelitani nel 1286 obbligati a consegnare alla chiesa parrocchiale di s. Margherita tutte e intere ('oblazioni ch’essi ricavar potessero nel giorno festivo, e inoltre contribuire al pievano e a'chierici della stessa due libbre di cero; e quest’obbligo del convento confermò poi nell320 fr. Giovanni della Piocca vicario generale dell'ordine, il quale dichiarò essersi ciò sla-