702 quando ¡1 figlio del doge Tiepolo espugnò quella città, espugnazione però non provata, anzi gli astesi sostengono di possederlo essi nella cattedrale qual principale protettore, ed un’insigne collegiata parrocchiale ne porta il titolo, come trovo nelle proposizioni concistoriali.L’U-ghelli volle conciliare la questione, con assegnare ad Asti il corpo di s. Secondo martire, e il trasferito a Venezia essere quello di s. Secondo vescovo d’Asti e confessore, ed iu fatti questo ha unito il capo, come dice Corner, mentre manca al-l’altro perchè nel martirio gli fu troncato. Alessandro III prese sotto la protezione dis. Pietro il monastero con bolla data in Rialto; ina dopo aver goduto florido stato, divenne povero, e nelle monache s’introdussero gravi disordini, specialmente nel secolo XV e nel principio nel XVI; laonde indusse il senato seriamente a riformarlo; il che volendo nel 1519 effettuare il patriarca Contarini, gli riuscì soltanto con una porzione delle monache, l’altre passando nel monastero di s. Maria delle Vergini. Tuttavolta le altre monache doverono unirsi a quelle de’ss. Cosma e Damiano; nel i52g o nel 1531 fu soppresso il monastero, e consegnato nel 1534- coll’isoletta a’f'rati domenicani, i quali tosto doverono riedificarlo con parte della chiesa per l’in-ceudio procurato nel 153cj dal cappellano delle monache. Dalla provincia Romana, nel 154> passò nella Lombarda, iudi rovinò la chiesa, restando illeso, come già dalle fiamme, il corpo di s. Secondo; poscia sopraggiuuta la peste del 1576 si determinarono di partire i religiosi col s. Corpo, e di collocarlo in s. Domenico di Venezia, ed essi unirsi alla famiglia del contiguo convento. Si oppose il senato, ed i religiosi restarono nell’isola,ristorando nel miglior modo la chiesa nel i 563 ; e nel 1576 per essere l’isola servila alla cura degli appestati, quando i religiosi vi tornarono, riattarono il convento reso squallido e deformalo, e riedificarono la chiesa, che fecero consagrare nel 1608 dal vescovo di Cattalo fr. Angelo Baronio domenicano. Di poi nel 1660 il piissimo fr. Leonoro Rizzar-do provinciale introducendo la più stretta osservanza iu alcuni conventi, la pisolò anche in questo, opportunissimo per la solitudiue ; e così ebbe principio la congregazione osservante solto il titolo e la protezione del b. Giacomo Salomone veneto. Prosperando questo convento, nel 1686 fu eretto in collegio e studio generale, ma dopo 3 anni fu trasferito in Venezia. I domenicani rinnovarono nel 1692 la cappella di s.Secondo, e tranne alcuni mesi del 1797 che sloggiarono per P occupazione francese, vi rimasero sino alla concentrazione del 1806, in che si riunirono a quelli di s. Maria del Rosario o Gesuati sulle Zattere. A’ 28 novembre fu consegnata Pisola alle truppe di marina, ed il governo Italico convertì il luogo in fortezza militare. Demoliti poi la chiesa e il convento, Pisola, quasi del tutto diroccata, serve tuttavia di forte, o meglio per la conservazione delle polveri da guerra. Più ad ostro sorge l’ultima isoletta che segue. 27. S. Angelo della Polvere già di Concordia e di Contorta. Qui couviene prima parlare, come promisi di sopra, anche della piccola isola di s. Michele Arcangelo, ossia di s. Augelo di Contorta o Concordia, ora s. Angelo della Polvere, co’ benemerentissimi della patria storia, Corner e Cicogna, il quale col-P immensa sua erudizione rettificò date e chiarì punii oscuri. L’isoletta sorge nella Laguna poco lontana da Venezia, mezzo miglio da quella di s. Giorgio in Alga, pure è la più distante da tutte Paltre della Laguna medesima. Per l’accidentale incendio che dirò, fu quasi del tutto distrutta. Era dedicata a s. Michele Arcangelo, detto comunemente s. Angelo, ed avea chiesa e monastero fondati dal doge Domenico Contarini seniore, che regnò dal io43 al 1070, e vi pose mo-