Il terrorismo La propaganda serba dell’odio e della guerra contro l’Italia si accompagna ad un’azione terroristica delle varie bande armate nella Venezia Giulia. La violenza sanguinaria al servizio della politica è di uso antico in Serbia. La preparazione dell’avanzata serba in Macedonia, prima della guerra con i turchi, fu fatta durante lunghi anni con bombe c pugnali. Le bande dei cct/uffi hanno là conquistato i loro allori disputando ai bulgari e ai turchi il diritta nazionale dei villaggi. Più tardi il terrorismo si rivolse anche contro gli albanesi per falcidiarli sulle montagne di Skoplje, passate alla Serbia insieme a tanta altra terra. Anche la lotta contro l’Austria fu condotta negli ultimi anni con azioni terroristiche, culminate a Scrajevo nell’assassinio del-l’Arciduca Francesco Ferdinando — inizio della guerra mondiale. Oggi ancora, come i quotiodiani episodi di sangue rivelano, il terrorismo serbo rivive sui confini della Bulgaria e dell’Austria. In Italia esso ha dovuto temperare spesso le sue torme. La terra italiana non è fertile per la fioritura di questa violenza sanguinaria, cupa e selvaggia, sopravvissuta dai fondi oscuri c tollerata senza onore dell’Europa fino all’anno 1933. Dopo i primi attentati, tutti compiuti da bande venute d’oltre confine, la vigilanza dei carabinieri c della Milizia confinaria si è fatta p*'