legni ila commercio eh’erano in corso ed occupavano 36,ooo uomini per condur- li, eil oltre 16,000 artieri per costruirli e ripararli ; quella Venezia finalmente, al cader del secolo XV , per la scoperta della via dell’lndieOrientali pel Capo di Buona Speranza ( F.), e nuovamente lo deplorai nel voi. LXXX1V, p. 22, per quella de\\’ America ( V.), per le guerre e per altre cagioni ancora clie fatalmente congiurarono in un gruppo a’suoi danni, decadde sì che nè un’ombra pure rimane di quella somma altezza. Tuttavia la bellissima sua situazione in mezzo all’acqua , a portata del mare, a portata de’fiumi che corrono tutta l’Italia superiore, non poteva privarla affatto della commerciale sua importanza, nè stremos-si tanto la sua industria da negarle un posto ancora ragguardevole tra la gente industre e trafficante; condizione che porge lusinga di migliorare non solamente per le facilitazioni del Porto-franco, come dirò ragionandone nel numero seguente, ma per quanto altro riferirò nel n. 4- Quanto al discopriroento dell’ A-merica, dice il Cancellieri nelle Dissertazioni epistolari bibliografiche, doversi da tutti convenire col p. Charlevoix, Hisloire generale de la Nouvelle France, all’anno i5o8, che le 3 potenze che si divisero quasi tutta l’America, debbono certamente i suoi primi discoprimenti a 3 italiani ; cioè i casigliani al genovese Colombo o monferino (come meglio dissi nel voi. LXXXY1II, p. 46), gl’inglesi a’veneziani Cabotta (di cui nel fine del n. 3, § XVI), i francesi al fiorentino Verazzani. Quindi osserva coll’An-dres. Per la scoperta America si vide fiorire un nuovo commercio ed ima nuova marina, per essersi cambiata l’economia politica di tutto il mondo; avendo però la nostra Italia, che per mezzo de’3 nominati suoi figli ha fatto scuoprire il nuovo Emisfero, che forse senza di essi sarebbe rimasto nascosto, seguitato a goderne, per gran fatalità, meno eli tutti. 537 Quindi, come ben riflette il Bettinelli nel Risorgimento d’Italia, t. 2, p. 283, col giro del commercio, che solo d’allora in poi formò la base della politica, han variato gli emporii, e i gran fondachi e magazzini dell’ Europa. Tosto non più da Venezia, e per lei da Alessandria, ma dagli spagnuoli e da’portoghesi più speditamente, non solo 1’ indiane e l’asiati -che merci, ma anche l’americane furono distribuite per nuove scale di commercio. Conviene avvertire che il Cancellieri pubblicò l’opera nel 1809. Il Muratori, Dissertazioni sopra le antichità Italiane, dissert. 25.’, col monaco di s. Gallo, De Reb.bellic, Caroli Magni, narra che a quell’epoca i mercanti veneziani, siccome dediti alla mercatura, portavano di tanto in tanto a Pavia de trans-marinis parlibus omnes orientaliuni di-vitias ; parole indicanti non meno panni, drappi e tappeti. Nella dissert. 26/ dichiara, che i primi a il esser potenti in mare in Italia furono i veneziani, gloria, ch’egli dice, tuttavia ritenevano a suo tempo fra gl’italiani, e tutti sanno che il grand’uomo morì nel 1750. Riporta, che dell’inclita loro città e nazione, nel 1090 scrisse nel suo poema Guglielmo Pugliese; e soggiunge, certo è, che prima ancora del secolo XI e fin quando regna» vano i longobardi, fu rinomato il valore per mare del popolo veneto. Nella dissert. 3g.’ conferma che i veneziani andarono innanzi agli altri italiani nel negozia per mare, e che in progresso talmente si addestrarono alla mercatura, che sopravanzarono gli altri nell’arte ili navigare e mercantare ne’paesi stranieri. Dice ch’e-rano animati alla navigazione e al traffico dalla loro situazione marittima, e dalle convenzioni che passavano fra essi e i greci,Però ne’patti che di mano in mano i veneziani andarono facendo co’re o gl’imperatori padroni dell’Italia, vi era sempre questo, Ne goti a inter partes Jìant, ctliceat dare quaecumqut intcreos convellerli sine aliqua violenlia auteontra•