Ramberto Polo del i3o3, trovasi nominato plebanus s. Matlhaei Evangelistae, qui dicitur esse contrada s. Samuelis. E incerto se nel 1000 quando fu fabbricata da’Boldìi, furono eletti ambedue i nominali santi per titolari, oppure un solo di essi. Perì nell’incendio dell io5, dal quale risorta, e poi minacciando rovina, nel 1683 fu rinnovata quasi per intero, e compita neli685 al modo che si vede. S’ignora 1’ epoca di sua consagra-zione, ma se ne celebra la memoria a’16 luglio. A’pochi suoi pregi suppliscono i tesori di ss. Reliquie ond’è ricca, cioè d’una ss. Spina, di s. Tommaso Apostolo, s. Spiridione, s. Apollonia, s. Antonio abbate e altre, oltre il corpo di s. Valentino martire tratto dalle catacombe di Roma. Anche presso questa chiesa, come era in uso di molte altre parrocchie, eravi un romitaggio per donne ritirate dette Recluse (deH’antiche Recluse, e di quelle introdotte in Venezia meglio ne parlo neln. 2odel§XlI),ed in questodis. Samuele nel 1348 vi sì chiuse la pia suor Benedetta,nel romitaggio dietro la chiesa, per benefico legato di BeriolaGradenigo. Era la chiesa sino al 181 o collegiata, parrocchiale e filiale di s. Maria Zobenigo : oggid'i è oratorio sagramentale della parrocchia di s. Stefano. 20. S. Angelo o s. Michele Arcangelo; ovvero secondo alcuni antichi cronisti s. Gabriele Arcangelo; prima intitolata a s. Mauro. Già parrocchiale, collegiata e filiale di s. Maria Zobenigo, nel 18io fu soppressa e chiusa, e ne fu trasportata la parrocchia a s. Stefano, ove sussiste , ed ivi fu trasferito il baltisterio di pietra di paragone; poscia la chiesa venne demolita , senza che ne resti vestigio. Se ne attribuiva l’edificazione nel 920 alle famiglie Morosina, Ginn ha e Lupanica, ed altri circonvicini, in onore di s. Mauro martire; cosi l’altra piccola contigua di s. Gabriele Arcangelo, nello stesso 920. Ambedue cambiarono poi titolo, e dopo aver patito l’iocendio dell’auuo 11 o5, i3 S sino dalla metà del secolo XI la chiesa di s. Mauro avea preso il nome di s. Michele Arcangelo, e tuttavolta chiamata pure coll’altro titolo. Nel 1290 apparso I’ Arcangelo s. Michele a Tom-masino Morosini, gli ordinò perfezionar la chiesa di s. Mauro, e d’imporle ilpro-prio nome, siccome fece. Ciò affermano alcune non sicure cronachette, poiché già nel 1069 portava tale titolo dell’Arcangelo. Cessata l’orribile peste del 163 1 nel dì della festa di s. Michele, il benemerito pievano Francesco Lazzaroni v’ introdusse l’immagine di s. Maria di Loreto, poi trasferita nell’isola di s. Clemente. Nel maggior aliare si veneravano, oltre le reliquie di s.Maùro e altri Santi, il corpo di s. Clemente martire tratto da’cimiteri di Roma, e donato dal pievano Lazzaroni. A-vea buone pitture, e 3 de’g altari ornati di belli marmi. 11 contiguo oratorio o chiesetta di s. Gabriele, e poi della ss. Annunziata, i Morosini fondatori nel i3g2 lo concessero alla confraternita de’poveri zoppi, perciò venne chiamata la Scuola dell’ Annunziata de Zolli. E vuoisi che questa confraternita fosse quella pur indicata dal Corner, instituita per raccogliere i vecchi soldati, incapaci di servire per ferite, mutilazioni od altro. 2 1 .SS.Benedetto e Scolastica, volgarmente s. Benetlo.Fondata da Falier, i discendenti Giovanni e Domenico per rimedio dell’anime loro nel 1 o 13 l’offrironoal monastero de’ benedettini di s. Michele di Brondolo, colla parrocchia, che i monaci fecero governare da’preti,come praticarono i succeduti cisterciensi nel 1229, l’abbate eleggendo il parroco. Altrettanto praticarono i canonici regolari di s. Spirito, quando in principio del secolo XV furono sostituiti a’cisterciensi nella proprietà del monastero di Brondolo; fiu-chè Eugenio IV nel 14-35 coll’assenso de’canouici, dichiaròiudipeudente la parrocchia, assegnandole il collegio capitolare. Leggoalcune varianti nello Stato personale. Nousi conosce l’epoca di sua re-