eletto. Allora Innocenzo III prese nuove provvidenze, che continuale dal successore Onorio III, Gregorio IX che a questi succedette, nel 1235 confermò la sentenza in favore delle monache. Quietati così i parrocchiani, nel fine dello stesso secolo insorsero i preti della chiesa di s. Severo colla pretensione d’essere beneficiali perpetui inamovibili, perciò ricusando ubbidienza all’abbadessa. Si prolungò la contesa, e finalmente il vicario del vescovo di Castello ueli3gi dichiarò: la chiesa di s. Severo appartenere pienamente al monastero di s. Lorenzo, e che il suo clero dovesse riconoscere per superiore la badessa e ubbidirla. Questa sentenza confermò nel 13g3 Bonifacio IX, e con altro diploma deli3gg ricevè sotto la protezione della s. Sede la chiesa e clero di s. Severo, esentandoli da qualunque giurisdizione del vescovo di Castello; salva per intero quella della badessa e monastero di s. Lorenzo. Il Papa coni mise al patriarca di Grado I investitura de’beneficiati eletti dalla badessa; ma ciò riuscendo poi d’incomodo e ritardo, con altro diploma del i4oi ordinò che i beneficiati nominati dalla badessa dovessero tosto riconoscersi come istituiti di piena autorità apostolica. Anche la podestà laica confermò le prerogative del monastero di s. Loreuzo, sulla chiesa di s. Severo, con decreto emanato dal senato ne'principii del secolo XV. In memoria di che, furono affissi nella lacciaia e-sterioredella chiesa stessae sulle due porle laterali, due Leoni, insegna della repubblica. Martino V fece confermare le giurisdizioni del monastero, riconoscendo eziandio I’ antica consuetudine della badessa di s. Loreuzo, d’eleggere e rimuovere i cappellani dello stesso s. Loreuzo, senza dipendenza dall’ordinario del luogo. Poscia nell561 Pio IV confermòi privile- gi|del monastero.La primitiva chiesa di s. Severo perita nell'incendio deli io5, era stata riedificata e consagrata a’5 giugno, seuza conoscersi l’auuo. Alcuni restauri 185 gii ebbe dopo il i 720 ; si doven rifabbricare nel 1763, ma non si effettuò. 72. S.Maria Assunta, volgarmente di’ Gesuiti, la quale parrocchia fu piantata dacché i gesuiti furono costretti ad abbandonare Venezia,secondo l’ab. Cappelletti, ma non pare per quanto lifeiirò col lo »Sta- io personale del Clero. Fu anche questa soppressa, servì alquanti anni a succursale de’ss. Apostoli; pochi anni or sono, riammessi i gesuiti, fu loro riconsegnala, seuza ripristinarvi la parrocchia. La chiesa di s. Maria Assunta de’chierici regolari della compagnia di Gesù, trovasi nel sestiere di Canalregio. L’antica solto il nome de’ Crociferi ebbe principio nou prima del 1 i5o e non più tardi ilei 1 1 55. L’edificò colla contigua casa pe’suddetti religiosi crociferi e con dotazione, Pietro omeglio Cleto Grausoui oGusoui, eziandio fondatore ivi appresso d’un ospedale; religiosi antichi, eh’ ebbero le regole da Alessandro 111, e nel 1 i 70 nuove rendite da Bonavere Grausoui parente dell’altro loro benefattore. La chiesa restò rovinata dall’incendio deli2i4> e rifabbricata poi da'crociferi in ampia forma, durò sino al secolo passatogli cui da’gesuiti fu magnificamente riedificata da’foudamen-ti <| uà le si ammira. L’ ospedale annesso pare che fosse affidato alle cure de’croci* feri, all’uopo aveodo 1 o frati laici pel ministero degl’infermi. Fu accresciuto di renditeda Bertoldo patriarca d'Aquileia, confermate nel 1256 dal successore Gregorio da Montelongo. E' verosimile, che nell’ospedale da principio fossero accolti uomini e donne, poveri e infermi; ma ii| seguito restò ristretto a ricovero di sole femmine, e dopo la soppressione de’cro-ciferi, i procuratori di s. Marco l’assegnarono alle vedove de’soldati morti in pubblico servigio ; ma nou molto dopo, si dispose a favore d’ogni condizione di povere. Frattanto che il monastero e l’ospedale miglioravano nell’economico, sì per le ricordate beneficenze, che per altre pie ollèrle de’fedeli, Raffaele Basegio