inferiori a più magnanime vicine città. Inoltre sulla raccòlta Correr, ora Mimi-pale, pubblicò il Corriere italiano in Venezia a’2g marzo 1852, e riprodussero il Giornale di Roma a p. 322, e [’Osservatore Romano a p. 32 3 di detto anno. La raccolta lasciata in legato a Venezia dal conte Correr si va accrescendo e riordinando, e non andrà soggetta come le altre alle vicende di fortuna, od al capriccio o all’ignoranza de’privati, ma rimarrà sempre in Venezia. Quantunque da vari anni simile raccolta trovavasi in possesso del Comune di Venezia, ora soltanto le si può dare veramente il nome di Museo, essendo state prima le sue ricche sole decorate di stupende opere di pittura e di scultura, e piene d’ogni preziosità in fatto d’arti edi patrii monumenti, ma tenute con poco ordine e con poco amore. Nè ciò avveniva per ignoranza o mala fede, ma-all’opposto l’illustre Carrer era stato preposto alla cura del museo; e l’inferma salute di quel letterato non permetteva ch’egli si dedicasse interamente a riordinarlo. Il conte istitutore, benemerito quanti altri mai del suo paese, spese tutta la vita e il suo patrimonio in radunar tuttociò che poteva, formandone una raccolta tale da considerarsi un vero tesoro di patrii monumenti. Ora un emporio simile d’oggetti preziosi, senza un ordine conveniente, assomigliava a un tesoro nascosto, che non giova a chi lo possiede nelle mura della propria casa. Oltre ad una raccolta di quadri storici veneziani, e de’più rinomati, oltre a preziosa e numerosa raccolta di stampe antiche, e de’disegni de’più grandi italiani, possedendone persino di Raffaele, Leonardo, Tiziano, ec., va ricco il museo Correr d’una raccolta d’armi magnifiche da taglio e da fuoco, del medio evo, quasi tutte che si legano colla storia del dominio veneto, provenendo da vari castelli della terraferma e de’possedimenti veneziani iieH’isole del Mar greco. Vi si aggiunge una preziosa raccolta di mss., 4*9 derivanti in parte dalla dispersa libreria della famiglia Soranzo, di cui ivi esiste un erudito catalogo degno di veder la luce, per le notizie bibliografiche di cui è ripieno. Nulla dirò de’marmi antichi e del medio evo, raccolti dallo spoglio di tante chiese, edagli scavi delle prische città venete che esistevano in riva al mare. Nulla dirò de’bronzi, delle cesellature, degli intagli in avorio fra cui se ne noverano de’preziosissimi, e nulla della raccolta di cammei, pietre incise e gemme in tanta profusione, qual solo in una città stata regina de’ mari e padrona di tante ricche terre, potevano raccogliersi nelle case de’suoi privati cittadini. Una biblioteca di libri a stampa, rarissimi, di scienze non solo, ma riguardanti in molla parte la storia dell’arte tipografica co-s'i in fiore in Venezia; aggiungasi fra infinite altre cose,una raccolta zoologica d’uccelli e di pesci de’veneti climi, di crostacei, di minerali, un tesoro insomma da interessare egualmente 1’artista, che il dotto archeologo, il letterato, il naturalista. Quello che rende però più insigne il museo Correr, si è la raccolta delle monete, collezione la più completa e numerosa forse che si couosca , che possiede pezzi unici, ed a cui ebbero ad attingere notizie i più dotti archeologi della Germania. Un tesoro, che molteplici e svariate cose racchiude, difficilmente si poteva in poco tempo riordinare, e porsi in ¡stato di venir con frutto visitato e studiato dal pubblico. Eppure nell’ estate del i852 si dispose per aprirlo alla vista del pubblico, mentre era trascorso un so- lo anno dacché al nuovo direttore eh. Lazzari fu affidato il riordinamento del museo stesso. Questo non ha guari era stalo arricchito della ricordata preziosissima raccolta Zoppetli, insigne amatore del suo paese, il quale non volle che i frutti di forti dispendi andassero dopo la sua morte in mille guise dispersi, ma li lasciò in legato patimenti alla sua patria, aggiungendoli al museoConer.al quale con-48