7 16 Morcelliana, e ricorderò a suo luogo. Ma ove fosse situala quest’isola s’ ignora dei tutto. Il monastero a11resi di monache benedettine sotto il titolo de’ss. Gio. e Paolo fiorì per alquanto tempo in Co-stanzia«), e ridotto poi in misera condì* zìone,e vuoto d’abitatori,fu unito al monastero di s. AntoniodlTorcello. Fu inoltre unito a s. Caterina di Mazorbo il luogo dis. Maria Maddalena, detto della Ga-jada, fondato giù in una piccola i sola del- lo stesso nome contigua a Costanziaco, che registrerò alla sua volta. Questo monastero, abitato già da canonici regolari, andò in processo di tempo talmente declinando, die nel i41 6 essendo prossimo n rovinare, nè trovandosi alcuno die ne ■volesse accettare il governo, restò soppresso e unito al detto monastero di Ma-zoi bo. L’isola di Costanziaco abbandonata per le frequenti procelle e per l’impalu-dauieuto tirila circostante Laguna, di essa non lesta die una cinta di mura, o-ve depongonsi I’umane ossa tratte dalle sepolture e dal pubblico cimiterio, come dissi nel n. 23, parlando della suddetta chiesa di s. Adriano ora detto s. Aliano, ed un tratto superstite di essa serve ad ortaglia. Anche la «listi ulta isoletta chiamata Cura, faceva parte di Costanziaco. — Isola s. Cristina. Prese il nome dal venerabile corpo della santa, che un tempo riposò quivi nella chiesa a lei dedicata, con adiacente monastero. Narra il Corner, die nel monastero di s. Marco d’Ammiano, fondato in onore del s. Evangelista circa la metà del secolo VII dalla famiglia Fa-lier, ed as-egnato alle monache benedettine, che in numeiodi 14 vi abitavano nel 1235, e lu poi appellalo nel 1252 di s. Marco e di s. Cristina, pel prezioso acquisto eh’ egli fece in quell’auno del sagro corpo di s. Crisiina vergine iiibiv (¡rizzata in Tiro, di cui registrano la lesta a 14 luglio il martirologio romano e il mi-nologio greco. Dalla Fenicia Ira-spoi tato u Custauliuopoli,e collocalo nel- la chiesa di s. Giovanni di Padromio, donde occultamente tratto, fu poi condotto alla chiesa di s. Marco d’A miniano, nell isoletta cioè che prese il nome della santa. Circa la metà del secolo XIV, per le crescenti intemperie dell’aria, le monache abitatrici del monastero n tutela di loro salute determinai0110 di trasferire nell’isola di Murano il loro soggiorno, e nel 1 34o condussero seco il corpo di s. Cristina. Il senato dispiacente dell’abiti ario operato, a’1 7 maggio ordinò che il s. Corpo nel termine d’8 giorni dovesse restituirsi alla chiesa d’Amtniano coll’onorevole accompagnamento della signoria, e di uumeioso clero e lumi, a spese dell’erario, dovendo anche le monache ricondursi al monastero.Perciò le monacheconiinuaronoad abitare in Annoiano, lìncliè peggiorando l’insalubrità dell’aria e crescendo la loro poveità, riduceudosi il monastero con una sola religiosa, fu unito al monastero di s. Antonio abbate delle benedettine di Torcetto, a cui fu poi tato eziandio l’insigne corpo della santa, nella maggior parte incorrotto e co’suoi belli capelli pendenti dal capo, permettendone la traslazione Eugenio IV nell435. Le religiose le eressero un nobile avello di marmo, di contro all’altare fabbricato in suo onore. Dipoi la chiesa e il monastero di s. Ci istilla dell’isola del suo nome, restarono distrutti circa il i452, l’iso-letta essendo coltivata ad ortaglia. — Isola Falconarla o Falconera. Situata nella Laguna superiore verso il Lido maggiore, o Lio grande, coll’isola propinqua di Saccagnana, erano fumose ambedue anticamente per le cacce de’falco-ni , da cui ebbe il nome, siccome notai nel § X\ I, u. 3. — Isola Gaja o Ga-jada. Ne parlai nel n. 2 1 di questo § , ed eziandio in questo stesso numero descrivendo quella di Costanziaco. — Isola s. Giuliano del Buonalbergo. Fu così denominata dall’ antico monastero che ivi sorgeva presso uuu ione, l’uuo e l’al