clic corrisponde, come abbiamo già rilevato, all’inizio di una intensificazione dell’azione politica jugoslava control’Italia c coincide con l'inizio di un acceleramento nei trasporti militari. In quest’ultimo periodo sono giunti: dalla Francia, attraverso l’Austria, circa duemila vagoni di materiali vari, molti dei quali sotto false denominazioni — come groupage, ferramenta, parti di macchine; dalla Cecoslovacchia, attraverso l’Austria, oltre 600 vagoni di materiali van, tra i quali si possono segnalare cinque vagoni di strumenti ottici d’uso militare; dalla Cecoslovacchia, attraverso la Romania, in soli due mesi (novembre e dicembre 1930) circa 400 vagoni di munizioni c 30 vagoni di artiglieria; mentre dal gennaio al maggio 1931 (le nostre informazioni si fermano qui) per le linee ferroviarie Tcmcsvar-Jmbolja-V. Kikinila-Subotica e Tcmcsvar-Moravita-Vrsac-V. Bcckcrck è transitato giornalmente un treno di materiale bellico diretto alla Jugoslavia. Dedichiamo queste notizie anche a Ginevra e alla Conferenza del disarmo. Non meno importante e rivelatrice è la preparazione jugoslava in tutti gli altri campi militari. Sono quj da segnalare la riorganizzazione del genio e la sua dotazione di materiale tecnico moderno, comprese le installazioni campali di radiotelegrafia e di radiotelefonia. Sono altresì da segnalare l’organizzazione dei servizi logistici, la costituzione di depositi di materiali bellici, scaglionati in tutto il territorio, le basi aeree e marittime, gli aeroporti c gli idroscali disseminati lungo le frontiere e le coste. Ma è evidente lo sforzo della Jugoslavia di aumentare le possibilità di rifornimento. Le mancavano industrie di guerra ed esse sono state rapidamente create e le più importanti hanno avuto la loro sede *»cl cuore della Serbia, a Kragujevaz, come in un ridotto centrale, lontano da ogni offesa esterna. Anche la preparazione del fronte interno ha fatto rapidi progressi. E’ stata già con minuziosa cura predisposta la mobili-