« L’ammiraglio austriaco Tcghctoff vinse e affondò tutta la flotta italiana che era superiore a quella austriaca per numero di armamenti» E così, grazie alla vittoria dei prussiani, Bisinark forzò l'Austria a cedere Venezia all’Italia ». Un successivo capitolo — « L’esercito guerriero di Crispí c la battaglia di Adua » — vuol tracciare il programma militare c imperialista di Crispi e, occupandosi di Adua, dice : « Gli abissini con un attacco misero l'Esercito Italiano in fuga c fecero prigionieri tutti i soldati che non riuscirono a salvarsi fuggendo, E per punirli di essere venuti a prendere la terra di altri e di essersi comportati da poltroni (giacché gli abissini stimano gli eroi e non i poltroni) gli abissini eviravano i prigionieri italiani e, evirati, li inviavano in gabbia in Italia. Crispi che grazie al suo ardore militare e al suo impc* rialismo si imponeva allora al popolo italiano, proprio come ora si impone Mussolini, perdette, in seguito a questa disfatta di Adua, il potere. E fu accusato non solamente come colpevole di questa catastrofe, ma anche come scroccone, perchè fu accusato di aver preso parte ad una bancarotta fraudolenta. Dopo, l’Italia restò per 15 anni addormentata e a testa bassa, fino a quando, nel 1911, non tentò una spedizione militare»« L’Almanacco ricorda quindi L guerra di Tripoli e, dimenticando che fu essa a preparare e facilitare l’insurrezione balcanica, afferma con disinvoltura che l’esercito italiano potè uscirne .vittorioso grazie alla guerra balcanica del 1912 che pose la Turchia in situazioni difficili : « La stampa mondiale rise molto di questa fortuna dell'Italia e qualche giornale europeo propose che gl’italiani mettessero a Roma un monumento con l’iscrizione: « Agli alleati balcanici liberatori l'Italia riconoscente ». Un po’ incoraggiata, un po’ vergognosa, l’Italia attese in queste condizioni l'anno 1914 e la grande guerra ». E più oltre : « Dopo di aver dichiarato la guerra all’Austria e sopratutto dopo la vittoria definitiva degli alleati, nel novembre 1918 gli italiani gridavano da far divenire sordo il mondo intero che i veri vincitori delle forze delle potenze centrali non erano stati gli eserciti francese, inglese, americano, russo, serbo, ma sopratutto l'Esercito Italiano. Secondo la sua idea, l’Italia aveva salvato gli alleati già nel 1914 per il fatto di aver dichia-