- 174 — Quando si considera, che, se questi regnicoli non fossero venuti, gli imprenditori dalla mancanza di braccia sarebbero stati costretti a far venire nuovi operai slavi, si deve concludere che gli operai del Regno sono oggi il più importante strumento della difesa etnica di Trieste. * * * Dobbiamo qui toccare la dolorosa questione dei regnicoli a Trieste. Sono quasi 40.000 in gran parte lavoratori del braccio, come gli slavi. Ma gli slavi possono, essi o i loro figli, elevarsi, raggiungere un certo benessere, entrare in una più alta classe sociale. Tutte le vie sono aperte per loro: lo Stato, specialmente, spalanca loro generosamente le porte di tutti i suoi uffici e di tutte le sue greppie, più o meno laute. I regnicoli invece, essendo sudditi esteri, non possono esercitare l’insegnamento, l’avvocatura, la medicina; non possono diventare pubblici impiegati, nemmeno al servizio del Comune. Per poter esercitare un’ industria, aprire una bottega, iniziare un’azienda commerciale bisogna ottenere il permesso delle I. R. autorità industriali. Ai regnicoli, il permesso è negato per sistema, sempre. I regnicoli non possono far nulla : come i servi della gleba anch’essi devono fare il mestiere che facevano i loro genitori. In altre parole, devono restare operai e poveri diavoli. — 175 — L’essere italiani è come una qualità infamante che li mette al bando della vita civile. Ma non basta: sono anche soggetti a tutte le vessazioni e a tutte le prepotenze possibili. Da qualcho tempo, appunto per favorire la politica demografica ed elettorale degli slavi, il Governo ha stabilito che ogni regnicolo che abbia o abbia avuto da fare con la polizia o con la giustizia, debba essere bandito dall’Austria. Questa decisione viene applicata in un modo assai largo. Se uno viene fermato perchè sputa in tramvai, viene poi bandito; se uno è arrestato perchè gira di notte senza fanale, è bandito ; se si viene a sapere che un tale venti anni fa nel Regno è stato condannato a tre giorni di carcere per ubriachezza, il disgraziato è mandato subito oltre ai confini. Non parliamo poi di quelli che vengono regolarmente processati a Trieste per un qualsiasi titolo : sono banditi subito anche se il tribunale li ha assolti non una ma dieci volte. Il bando non è una cosa tanto innocua come può sembrare. Fra i banditi, ci sono delle persone nate a Trieste con una famiglia, una professione, una clientela a Trieste; gente che fuori della nostra città non conosce un cane e non può trovar modo di vivere. Il bando per questi vuol dire la rovina improvvisa, il passaggio repentino dalla agiatezza alla fame; vuol dire il distacco dalle persone e dalle cose più care e più sacre.