— lo- gli atti della sua vita : deve saper distinguere se fa bene o male al suo paese quando eduoa i suoi figli, quando compera una merce, quando obbedisce ad una legge, quando ama, quando spera, quando lavora. Ogni volta che non sa scoprire giustamente questo valore, ogni volta che la sua valutazione è sbagliata, egli tradisce il suo popolo, perchè da ogni porta può entrare il pericolo. B cosi vi sono i piccoli uomini ignavi che mandano i figli alle scuole straniere; che si fanno prestar danaro dalle banche slave; che obbediscono ciecamente alle leggi dello Stato austriaco. Ci sono i vaneggianti che tradiscono giorno per giorno, brano per brano, la loro patria nel nome di una solidarietà internazionale che li accieca senza nobilitarli. Ci sono tanti piccoli uomini che non risolvono nessuna tragedia e nella bufera si lasciano trascinare qua e là sempre dal vento più forte. Ci sono incoscienti, deboli, vili e traditori. Ma Trieste rimane italiana. Nella libertà assoluta a decidersi fra la Patria e lo Stato, fra la lotta e la resa, fra i sacrifizi e il guadagno, accanto alle negazioni più basse sorgono le affermazioni più alte e più luminose. Di fronte alla moltitudine e al pericolo delle insidie, il grido d’allarme scoppia come uno squillo di tromba; di fronte alla tenebra perigliosa delle sue negazioni, la face dell’ideale splende come un incendio. -11- Se dieci non sanno che la scuola straniera è un pericolo, perchè non possono vedere l’arma nella cattedra, cento la guardano con l’orrore col quale il popolo in armi guarda una fortezza nemica tremenda di cannoni e irta di reticolati; se la legge con la sua imponente maestà nega la Patria e si impone a dieci deboli, cento odieranno la legge con l’odio furibondo dei ribelli che negano ogni codice; se un vuoto sentimento di fratellanza vieta ad alcuni di vedere nel piccolo uomo innocuo, ohe chiede quasi il permesso di campare, il nemico mortale, sorge negli altri, per la forza stessa della contraddizione, una avversione che non conosce pietà e rovescia ogni limite. Appunto perohè frutto di una tragedia che fa cadere molti e fa soffrire molto tutti, l’amor di patria, che altrove è forza tranquilla, qui è uno spasimo, una malattia che rode e consuma. Le piccole compere di uomini e di coscienze, pericolose perchè ripetute tutti i giorni, ma misere e poco importanti se prese una per una, appariscono una per una come fatti enormi e i caduti sono gettati fuori dalla vita con un disprezzo che è più omicida del pugnale. L’ uomo che vende i figli alle scuole straniere, quello che vende se stesso alle banche slave, l’internazionalista e il governativo, per ogni loro atto ostile, sono avversati come una volta gli uomini che consegnavano di notte le chiavi della città al nemico della Patria.