— 114 — 2°) Che facessero parte del Regno di Croazia le seguenti province: a) la Croazia, la Dalmazia e la Slavonia con Fiume e la regione fra la Mur e la Drava; 6) il cosidetto Litorale austriaco (cioè l’Istria, Trieste, Gorizia, Gradisca e le isole del Quarnero); c) la Carniola, la Stiria meridionale e la Carinzia meridionale; d) la Bosnia-Erzegovina. 3°) Le città italiane dovrebbero costituire un distretto a parte con capitale Trieste. La lingua d’ uso negli uffici dovrebbe essere l’italiana assieme alla croata, e le scuole in egual numero italiane e croate. I partiti aderenti al programma dovevano formare il grande partito trialistico, la cui missione doveva essere il propugnare e l’ottenere la grande riforma trialistica dell’impero austriaco. Però, poco dopo la sua fondazione, incominciarono le discordie che lo condussero al disfacimento. Nel convegno tenuto i giorni 1 e 2 giugno 1913 al Palace Hotel a Trieste, per opera specialmente dei dalmati e dei croati del-l’Istria, iu espulso il partito del diritto puro del Frank, che rappresentava più genuinamente la tendenza clerico-austriacante antiserba. II partito democratico, serbofilo e irredentista non aderì mai al programma trialista, e, incoraggiato dai successi serbi nella crisi balcanica, iniziò una attiva propaganda irredentista, specialmente in Dalmazia; propaganda che condusse ai noti episodi di repressione gover- m — 115 - nativa contro i municipi di Spalato e di Cat-taro. Il trialismo invece - come già ho detto -ebbe fin da principio carattere rigidamente austriacante e anti-serbo. Dopo il convegno di Abbazia fu mandato un memoriale, firmato da 56 deputati fra dietali e parlamentali, all’ imperatore e all’ arciduca ereditario, nel quale, fra grandi proteste di devozione, si chiedeva la riforma costituzionale per il bene dello Stato e della dinastia. E nel convegno stesso fu proposto, e per poco non fu votato, un ordine del giorno di protesta contro le crudeltà delle truppe serbe in Albania. Dunque, nelle loro origini e nelle loro essenze, il panservismo e il trialismo sono rigidamente antitetici. Quale delle due tendenze avrà il sopravvento fra gli jugo-slavi? Per la difesa nazionale della Venezia Giulia, la questione ha un valore assai relativo, perchè, qualunque tendenza trionfi fra i croati, essi combatteranno sempre accanitamente gli italiani; mentre gli sloveni, vogliano o non vogliano i croati, saranno sempre austriacanti e quindi di nuovo anti-italiani. Ma non sarà indifferente per la politica balcanica del Regno d’Italia, se l’Austria potrà riuscire a costituire in sè un grande Regno slavo, con la possibilità e la volontà di far di lui la base per una ulteriore penetrazione nei Balcani ; oppure se dalla