— 126 — che si chiedeva, perchè in dne anni si raccolsero ben 3 milioni di corone. Gli slavi non vollero essere da meno dei tedeschi e tentarono la costituzione della “ falange dei mille „. I “ mille „ dovevano dare soltanto 100 corone a testa. Però non se ne trovarono, almeno nel primo anno, che 134. Ma c’è un fatto più importante. La nostra Lega Nazionale riceve contributi soltanto dagli italiani irredenti; dal Regno non vengono che sì o no poche migliaia di lire, in elargizioni di studenti o entrate di festicciole di villeggianti. Invece i proventi maggiori della Cirillo e Metodio vengono dall’estero, e specialmente dalla Croazia, che fa parte del Regno di Ungheria. Io non ho sotto mano i bilanci dettagliati della sezione slovena; ma il giornale VUnione Nazionale, di Parenzo, pubblicò, durante tutto il 1913, la lista degli introiti mensili della Cirillo e Metodio istriana, che ha un bilancio di quasi 400.000 corone. Dal 1° gennaio al 10 aprile del 1913, oltre alle quote dei soci, la Cirillo e Metodio istriana incassò 27.373 corone. Di queste, 3472 furono raccolte in Istria; 4192 in Croazia e Dalmazia; 2000 dalla Unione Nazionale croata di Pittsburg negli Stati Uniti di America ; 2000 dalla Unione Nazionale croata di Cansas City; 1000 raccolte dal Novi Listy; 404 elargite dalla Ditta Gruber e Pfeifer di Vienna, e 7732 versate dalla Ja- — 127 — dranska Banka di Trieste, quale ricavato dalla vendita dei fiammiferi. Nel 1913 il gruppo dei “ franchi muratori „ di Zagabria si scioglieva per fondersi con la “ guardia nazionale croata Nel congresso per lo scioglimento, il presidente comunicava che in otto anni di attività i “ franchi muratori „ avevano elargito alla Cirillo e Metodio istriana 78.739 corone. Tutto sommato, da Zagabria vengono in Istria, per la Cirillo e Metodio, dalle 70 alle 'S 100.000 corone all’anno. E in questa somma c’entrano grosse elargizioni del comune di Zagabria e perfino dello Stato croato. Concludendo, gli istriani e i triestini di nazionalità italiana, devono pagare la loro difesa scolastica tutta di tasca loro; i croati invece la pagano quasi totalmente coi sussidi che dà loro uno Stato estero e coi quattrini che vengono dalla Dalmazia, dalla Croazia e perfino dall’America. Probabilmente lo stesso avvieno con la sezione slovena. Altri istituti slavi di coltura a Trieste sono: il teatro del Narodni Dom, una scuola di pittura e scultura e alcune società corali molto fiorenti. 4°) Politica economica slava. Gli slavi di Trieste e quelli delle provincie limitrofe sono poveri e non hanno certo capitali da impiegare in grosse speculazioni di carattere economico nazionale. Ma ricchi, invece, sono gli slavi della Boemia, paese industriale e capace non solo di