— 28 - consumato decenni interi e tesori di energie per diffondersi, per costituirsi in salda e limpida coscienza. La seconda cosa che si dimentica, è che noi non siamo soli in un deserto a palpitare di nostalgia fra un mare e una montagna bianca di sassi. Abbiamo un governo, che da mezzo secolo tenta di soffocare, la nostra coscienza nazionale e irredentista prima, la nostra stessa nazionalità poi ; abbiamo contro di noi gli slavi e i tedeschi che tentano di buttarci in mare per diventar padroni delle nostre terre. Adunque, se rispetto alle sue supreme finalità, l’irredentismo non ha potuto far nulla, per poter esistere come sentimento e come forza nelle nostre terre, ha dovuto e deve combattere una lotta aspra e materiale fatta di lavoro, di astuzia e perfino di patteggiamenti col governo austriaco. E l’altra faccia del nostro problema, e questa duplicità ha sorpreso e ha scombussolato parecchi. Molti, apprezzando sopratutto questa opera paziente di difesa, hanno creduto che l’irredentismo con le sue velleità rivoluzionarie fosse la sua negazione e la sua rovina ; altri che hanno mirato solo alla guerra finale, l’hanno trovata inutile, non solo, ma dannosa, perchè la sua sistematica prudenza richiede molto spesso il silenzio dei gridi di guerra ; altri infine, guardando come estranei e non parteggiando sinceramente, nè per l’uno, nè per l’altro dei movi- — 29 — menti, hanno visto in questa duplicità la contraddizione e 1’ assurdo. Ma nulla invece e di più logico e di più armonico della nostra situazione. Perchè la difesa nazionale, per avere entusiasmo, vigore e speranze nelle aspre peripezie della sua lotta, ha bisogno dell’ eterno sogno irredentista; l’irredentismo, per poter compiere un giorno il suo programma, ha bisogno che la paziente ed umile difesa nazionale gli abbia mantenute italiane le nostre terre per il momento del riscatto. Nella attività poi, istintivamente, naturalmente, le parti si sono divise, perchè, mentre tutti nel cuore sanno che bisogna difendere il carattere nazionale del paese e tutti desiderano e sperano la liberazione, l’agitazione per l’unità della Patria è fatta da una gioventù spensierata che non porta altra bandiera che quella del suo sogno e della sua speranza, la difesa nazionale da quel grande, complesso maturo organismo politico che è il partito liberale nazionale. * * * Nacque come un sole in una triste aurora circonfusa di nebbie. Quelli che ne furono il primo nucleo, certo non sapevano quello che era e quello che ne sarebbe divenuto. Dalla vecchia Trieste trafficante e cosmopolita della prima metà dell’ 800 si era appartata un’ avanguardia : liberali della scuola classica,