— 122 — 1° Il governo sa, che per il loro piccolo numero e per la loro piccola importanza politica, non saranno certo gli slavi dell’ Istria quelli che potranno mettere in pericolo la dinastia ; mentre eventualmente lo potranno fare i croati e i dalmati. 2° Per amore della lotta che combattono contro gli italiani, l’Austria è disposta a perdonare agli slavi anche il loro sovversivismo e tollerarne le manifestazioni del resto perfettamente innocue. * * * Se nell’Istria la vita slava ha due aspetti: il politico, percorso da discordie e rancori, quello della lotta nazionale, caratterizzato invece dalla massima compattezza, a Trieste gli slavi non fanno che la lotta nazionale, non vivono che per la lotta nazionale contro gli italiani. Luigi Barzini e Yirginio Gayda nei loro articoli hanno già descritto la invasione slava e l’aiuto che il governo concede a lei. Io non voglio ripetere cose già dette mirabilmente e mi limiterò a enumerare i varii mezzi di lotta dei quali gli slavi dispongono e a considerare tutto quello che si riferisce specialmente alle necessità tattiche della lotta nazionale. Osserviamo prima di tutto il campo slavo. 1° Il Narodni Dom. Il suo nome vuol dire casa nazionale. Ed è appunto la sede di tutte le organizzazioni slave per la lotta nazionale — 123 — in una città. Il Narodni Dom esiste in tutti i luoghi ove lo slavismo è in lotta; ha sempre un aspetto di fortezza in paese nemico; costa sempre somme ingenti, che gli slavi dei singoli luoghi non hanno certo fornito, e che vengono dalla Croazia, dalla Boemia e perfino dalla Russia. Il Narodni Dom di Pisino è costato 200.000 corone; quello di Lussingrande 100.000. Quest’ultimo à stato eretto dalla Citao-nica (gabinetto di lettura del paese) che ha 15 soci i quali pagano una quota annua di 2 corone. Il Narodni Dom di Trieste è costato 2 milioni di corone. In esso hanno la sede tutte le associazioni slave di Trieste, una cassa di risparmio, un teatro, un albergo e gli uffici di alcune società commerciali slave. 2° Le organizzazioni politiche. Le principali sono l’Edinost e la Narodna delavska Orga-nizacija. L’ Edinost è una società politica, quella che dirige il movimento politico degli slavi. L’altra è un’organizzazione operaia nazionale che conta 4000 organizzati. È un’organizzazione gialla. Quando uno sciopero scoppia a Trieste, l’organizzazione slava offre ai principali i suoi crumiri, che fa venire specialmente dalla Car-niola dove ci son sempre contadini poveri disposti ad emigrare. L’abitudine della povertà fa sì, che essi si accontentino di salari notevolmente inferiori a quelli che gli italiani domandano.