— 104 — Trafiletto puerile che è ispirato da una concezione piuttosto fanciullesca anche della civiltà italiana, ma significativo. È un sintomo dello stato d’animo che esiste fra tutte le nazioni slave dell’Austria, divise tutte come la croata in gruppi che sono a contatto con civiltà straniere e gruppi che vivono a sè. Ma è anche l’indice di un fatto assai più vasto e assai più importante. È quello che ho già ricordato, e cioè che le civiltà slave dell’Austria sono tutte calcate sulla falsariga delle civiltà non slave esistenti nei vari paesi. In Boemia i tedeschi avevano fondato da soli una industria fiorentissima (ancora oggi la ricchezza boema è in gran parte in mano dei tedeschi) e una istruzione pubblica perfetta. Oggi anche i cechi hanno una industria e una coltura. L’azione slava si basa sempre sullo stesso fatto economico e democratico e si ripete in tutti i paesi contestati. Esiste una città industriale tedesca in mezzo ad una campagna slava. Progredendo l’industria occorrono operai; vengono dal territorio circostante e sono accolti volentieri perchè si accontentano di salari bassi. I figli di questi operai frequentano le scuole popolari tedesche, altri arrivano alle scuole medie, altri giungono alla università. I giovani usciti da quelle scuole tedesche hanno una duplice funzione: intellettuali di nazionalità ceca, guidano la riserru-zione politica del loro popolo ; cechi edu- — 105 — cati in scuole tedesche, impongono al carattere della loro razza lo stigmate della loro educazione tedesca. L’organizzazione nazionale delle masse operaie ceche è facile, perchè è nello stesso tempo organizzazione per la lotta economica: sono cechi, operai che combattono per la loro patria e per il loro pane, contro i padroni che sono tedeschi e quindi nemici della loro classe e della loro nazione. Quanto più rapido è lo sviluppo industriale di queste città, tanto più rapido è l’aumento degli operai slavi e quindi tanto più rapida è la conquista ceca. Così caddero per esempio Budweis e Praga. Conquistato dagli slavi il potere politico, comincia la conquista economica. Gli ebrei da tedeschi diventano cechi e questo porta già agli slavi una certa somma di ricchezze. Poi, dagli operai sorgono uomini intraprendenti e capaci di produrre ed accumulare, come dalla borghesia cadono membri incapaci di conservare le loro ricchezze. È il solito ricambio, il solito trapasso di ricchezze da un uomo all’altro, di uomini da una classe all’altra. Ma, il borghese che scompare nella miseria è un tedesco, l’operaio che diventa borghese è uno slavo. Questo avviene anche in Dalmazia, in Istria, meno fortemente, ma più clamorosamente, a Trieste, con gli italiani. È il fatto che dà alla riscossa slava la sua apparenza di forza irresistibile. Si vuol vedere in questo gli effetti di una straordinaria, invin-