— 38 - dovevano lasciar dire e lasciar fare senza difendersi e senza reagire; senza negare l’onnipotenza delle maggioranze cretine, perchè la loro ribellione sarebbe stata fatale; senza capitolare, lasciando che l’avvenire li vendicasse, perchè nn’ora d’imbecillità avrebbe rovinato definitivamente la causa. Non bastò ancora. Bisognò andare a cercare quelli che un tempo s’erano arresi al governo, ma che travolti dal nuovo tempo s’erano ritirati nell’ombra e dormivano d’un sonno senza sogni e senza risveglio. E a costoro bisognò squillare con voce possente e con toni lusinghieri; gettar lampi nel grigio della loro coscienza; mettere vivo sangue nelle vene floscio; farli sorgere e farli camminare italiani. Nel resto dell’Italia, una democrazia cinta del lauro garibaldino e mazziniano del Risorgimento, aveva battuto il vecchio liberalismo di destra, invecchiato in poche formule, intimidito dalla immensità dei mali nazionali che si dovevano sanare ; poi quando la democrazia, esaurito il periodo della azione, si putrefò in un pullulare di consorterie senza fede e senza ideali, cominciò la odierna rivolta spirituale che sta per cacciarla dalla politica italiana. Ogni partito che veniva sconfitto, era un elemento inutile e invecchiato che cessava di imporre la propria putrefazione al paese; ogni partito nuovo che sorgeva, era una nuova somma di ideali che si imponeva e dava nuova forza e nuova vita alla Nazione. Così, svolgendosi per antitesi, l’Italia è progredita. Da noi, dal primo giorno in cui cominciò la lotta politica, il partito nazionale, sempre lui stesso, è rimasto al potere con la stessa fede e gli stessi principi ; i suoi uomini sono spariti dalla scena solo con la morte o con l’esaurimento fisico. Eccettuata la breve parentesi socialista, i movimenti e le idee nuove entrarono, dapprima debolmente, poi cessarono del tutto. Uno predicava la democrazia come si predicava nel Regno? Doveva arrestarsi in un dato punto per non allontanare dal partito gli elementi moderati. Qualcuno, seguendo le nuove correnti della vita italiana, vorrebbe dare al partito la nuova forza che deriva dai nuovi ideali nazionalisti che animano la gioventù italiana. È impossibile: la piccola borghesia democratizzante si ribellerebbe contro il partito. La teoria è proibita. Se poi di straforo riesce ad entrarci non si può più combatterla perchè, in nome della concordia nazionale, qualunque cosa che è pensata da dieci italiani, deve essere rispettata, sempre naturalmente, dopo che a lei è stato impedito assolutamente di affermarsi e di diffondersi. Così le vecchie idee rimangono come sedimenti. Negli altri luoghi, ogni partito rappresenta un principio, talvolta un’epoca ; nel nostro tutti i possibili principi e lo spirito di tutti i periodi,