d’annunzio e la famiglia 595 protetto, accarezzato, soprattutto « riconosciuto »; giacché, caso unico nella storia dei padri (della ammirevole madre del Poeta parlerò pili innanzi e più a lungo) che sempre, per una specie, non si sa bene se di legge divina o di obbligo professionale, si oppongono sistematicamente alle inclinazioni dei figli, quello di d’Annunzio, non appena il figlio scrive la sua prima poesia, si affretta a farla stampare a proprie spese e a distribuirla a tutti gli amici e conoscenti ! E si noti che non si tratta affatto di un padre o debole od illuso. Don Francesco Paolo d’Annunzio, che fu anche un battagliero sindaco di Pescara, era l’energia e l’esuberanza fatte persona. Il figlio, che lo ha osservato e studiato non solo con amore ma anche con quell’occhio e quello spirito d’analisi che ha sempre posseduti e che non gli hanno mai impedito, quando occorresse, di esprimere crudamente il suo pensiero, cosi parla di lui: « Mio padre è là corpulento e sanguigno, un poco ansante, con quel suo sguardo un poco torvo in cui passava talvolta uno strano ardore come di fosforo che vi s’accendesse. Vedo il collo enorme che ridonda sul solino rovescio, e nella cravatta il piccolo cane cesellato dagli occhi di rubino, e il suggello di diaspro pendente dalla catena dell’orologio. Non so perché io già sapevo che il mio destino era il piti forte e che dovevo esigere dai miei prossimi la devozione cieca e l’intero dono. Questo sapeva anche mio padre. Egli non mi lodava, non m’incoraggiava né m’indicava una via né mi proponeva uno sforzo, ma aveva in me,fno dai miei più teneri anni, una fede cosi certa che sino al giorno della sua morte io non cessai di sentir viva in lui la mia radice. Spirito tirannico quanto altri mai, egli aveva da tempo abdicata la sua autorità sopra me, solo attento a vigilare le mie tendenze e a spiare l’ombra dei miei sogni. Più d’una volta l’aveva veduto domare la sua natura per non contrariarmi, più d’una volta avevo udito nel suo gran corpo il fremito del sangue contenuto. Mi osservava con un’attenzione grave e continua, cercando di comprendermi. Se voglio rappresentare al mio amore la più commovente immagine di lui, evoco la sua espressione seria e