sulla strada che conduce a Zemonico, vicino a Zara, da un gendarme jugoslavo il quale, sostenuto da una diecina di individui, tutti armati di fucile, lo aggredisce con calci e schiaffi e frasi ingiuriose. Il 29 ottobre il cittadino italiano Leonardo Margan, recandosi da Fiume a Sussak con una regolare carta di identità rilasciata dalla Questura di Fiume, è condotto dalla guardia jugoslava di dogana al posto di polizia, spogliato c perquisito : poiché non parla in lingua slava e insultato e minacciato. 11 4 novembre, un altro cittadino italiano di Sussak, Rodolfo Ujcich, è ingiuriato e schiaffeggiato dalle guardie di frontiera. Il 6 novembre, a San Nicolò, le guardie italiane di finanza Antenore Della Rosa e Emilio Santi, mentre ispezionano la rete di confine, sono ferite a sassate da un graniciaro serbo, Olisko. Il 19 novembre a Brazzà, dopo un comizio antiitaliano, un gruppo di orjunascì assale la casa del vecchio cittadino italiano dott. Pietro Gligo; sfonda a colpi di grosse pietre il portone, con grida e minacce e, compiuta la sua opera devastatrice, si reca al cimitero dove riversa sulla tomba della famiglia Gligo la sua barbara furia. Il 26 novembre e ucciso con due colpi di fucile dai grani-Citn serbi, in territorio jugoslavo, in località Hobcvsce, a sessanta metri dal confine italiano, il suddito italiano Stefano Ri-javec. L’azione antitaliana dell’autorità si esercita ora anche a torno la Legazione e i Consolati italiani. Si vogliono isolare questi centri italiani. La gente che vi si reca per i suoi affari è spesso fermata, interrogata e perquisita. Il 2 dicembre è lo stesso ministro d’Inghilterra a Belgrado, signor Henderson, che, mentre sta per entrare nella Legazione d'Italia, è fermato da un gendarme in uniforme il quale gli domanda le generalità e le ragioni per le quali si reca alla Legazione.