778 VITA SEGRETA DI GABRIELE D’ANNUNZIO no che come Comandante di Fiume; e i gusti del Comandante non sono, fortunatamente, quelli di Gabriele d’Annunzio ». Del resto, già da tempi remoti, la predilezione del Poeta per il Lago di Garda era nota. Nel 1909, in Italia v’era stata una sollevazione di scudi contro la «germanizzazione» del Garda. Il grido d’allarme era stato gettato da Federzoni (oggi Presidente del Senato d’Italia) che in quei tempi si occupava d’arte e di letteratura. E d’Annunzio s’era subito schierato accanto ai difensori dell’italianità del lago che soleva chiamare « di Dante e di Virgilio », proponendo nientemeno che di affogare tutti gli stranieri nelle sue acque. Soluzione, come ognun vede, radicale (1). La sera dello stesso giorno in cui egli mi affidò quell’incarico, io giunsi sul Lago di Garda e mi posi alacremente alla ricerca di una nuova casa per il mio « signore e donno», che partendo m’aveva munito di un piccolo appunto, redatto tutto di suo pugno, nel quale elencava i requisiti indispensabili per una sua futura residenza. Eccoli: « Un garage per due macchine - Una scuderia per almeno tre cavalli - Un buon pianoforte a coda - Una stanza da bagno - La biancheria e l'occorrente per la mensa - Il riscaldamento, e la possibilità di accumulare “subito” legna e carbone - Giardino '''’recinto ”, con cancello - Qiiattro camere di domestici, almeno. » A proposito dell’origine del Vittoriale sono state raccontate e propalate dai gonzi e dagli imbecilli tante fandonie, sono state create dagli ammiratori e dai denigratori tante (1) Stabilitosi, dodici anni dopo, sul Garda, il Poeta riprese a capeggiare la campagna per l’italianizzazione del lago, e inviò al ministro delle Comunicazioni e dell’industria, on. Belotti, un memoriale, al quale il ministro rispose col seguente telegramma: « Grato per le nobilissime parole e animato dallo stesso spirito, io renderò giustizia all’anima italiana del Garda, persuaso comunque che il migliore auspicio nel cominciare tale opera sia quello di metterle in fronte il suo nome, o nostro immortale Poeta ».