478 VITA SEGRETA DI GABRIELE D’ANNUNZIO tura! Io frequentatore accanito di tutti i concerti romani, innumerevoli e taluni veramente eccezionali; io appassionatissimo di tutte le più pure ed alte emanazioni dell’arte musicale; io che avevo delle ore di oblio vero ascoltando Chopin o Beethoven o Schumann; io, caro Vittorio, non sento musica da quasi sette mesi!! Capisci? « A Pescara nessuno ne fa. Io non vado a Pescara né il giovedì né la domenica perché odio le bande e quella banda musicale di piazza è molto banda nel senso brigantesco della parola, ma è cosi poco musicale che perfino le orecchie bronzee di Don Pappino Postiglione se ne risentono. È tutto dire! « Ci vorrà pazienza ancora per un poco. Nella primavera andrò a Torino, poi a Nizza. A Torino avremo, dicono, della eccellente musica, per l’Esposizione. Oh, ma chi mi rende i quintetti “ sgam-batiani ’ ’ della Sala Dante e le piccole riunioni deliziose nel salotto microscopico del Tosti in via Prefetti? » Non solo: egli seppe anche essere un critico musicale acutissimo ed apprezzato, e in tutta la sua opera letteraria l’importanza da lui data alla musica si rivela spessissimo. Era quindi logico (per tornare al nostro argomento) che gli si presentassero frequentissime occasioni di collaborazione con musicisti. Ed infatti egli collaborò: con Tosti all’epoca lontana della loro prima giovinezza: col maestro Franchetti per la « Figlia di Jorio »; col maestro Debussy per la partizione musicale del « San Sebastiano »; col maestro Ildebrando Pizzetti per la musica della « Pisanella » e della « Fedra »; con Mascagni per la « Parisina »; con Zandonai per la « Francesca da Rimini ». E non parlo di altri compositori celebri ed ignorati che di loro iniziativa scrissero della musica sulle opere del Poeta; primo fra tutti, e pochissimi lo sanno, Umberto Giordano che ai lontanissimi tempi del soggiorno di d’Annunzio a Napoli compose dodici commenti musicali per dodici brani del « Canto Novo » (disgraziatamente perduti) ; Francesco Malipiero che compose nel 1912 la partitura del « Sogno di un tramonto d’autunno » ed altre pagine musicali su sonetti giovanili di d’Annunzio; Raoul Pugno e Nadia