l'uomo fisico II Le sue mani sono piccole, fini e ben modellate. Pili che mani d’artista, si direbbero mani di un alto prelato; egli stesso le chiama « libere e pieghevoli, veloci e robuste, ben fatte e snodate ». Racconta in altra occasione che una donna le chiamò « fiori sottomarini senza gioia ». Francamente non ne vedo la ragione e oso anche mettere in dubbio che una donna abbia potuto esprimersi in una forma cosi squisitamente dannunziana, tanto più che lo stesso motivo è ripreso da lui direttamente, nel « Libro Segreto », dove egli scrive della sua mano che « è tanto bella e distante che gli sembra appartenere alla fiora sottomarina ». In ogni caso essa ha il difetto di una eccessiva, morbosa sensibilità, tanto che il suo possessore non ha mai potuto sopportare le strette di mano violente ed è capace di investire con parole sgarbate chi gli stringe la mano a quel modo. Le dita sono affusolate e regolari, senza alcun difetto né di origine, né acquistato, se si eccettuano il medio della destra, « difformato dall’ uso assiduo della penna », sul quale si riscontra una callosità dovuta alla ragione suddetta, e una piccola cicatrice impallidita, sul dorso del pollice sinistro, che egli si produsse da bambino, con un coltello, volendo aprire il guscio di un mollusco resistente (i). Le unghie sono slanciate, leggermente tubolari, con piccole macchie bianche più o meno visibili e numerose, secondo le stagioni e gli anni. Come egli attribuisce la sua precoce calvizie all’applicazione intempestiva di un impiastro contenente catrame, fattogli da un dottore su di una ferita al cranio ricevuta in duello, e l’asimmetria delle spalle alla ragione già esposta, cosi egli dà la colpa delle macchioline bianche sulle unghie (i) D’Annunzio scrive a questo proposito pure nelle «Faville del maglio *: « Sul dosso del pollice sinistro, fin dall'infanzia, ho il contrassegno indelebile della mia nativa alterezza ».Veramente, la parola ostinazione sarebbe più appropriata al caso.