XVII LA CORRISPONDENZA DEL POETA I VASSOI INFERNALI - LA VERGINE SOTTO GLI OCCHI DEL PADISCIÀ - LA LETTERA URGENTE - LA MISTERIOSA BUSTA AZZURRA - I GOLLEGHI INCOMPRESI - I MINACCIOSI MANOSCRITTI - D’ANNUNZIO E LANDRU - IL CADAVERE FERITO - UNA BEFFA RIUSCITA - LE «MAMMINE » DEL POETA - LA DONNA CHE AMA ESSER BATTUTA - LA SCELTA DEI MOTTI - D’ANNUNZIO RE DI CILICIA - IL POETA ALLE PRESE COI PAZZI - D’ANNUN-ZIO COLONNELLO ALLA CASERMA DEI GENII - LA CAMERA DEL MONCO Dall’età di 25 anni d’Annunzio ha sempre ricevuto ogni giorno, come media, dalle 10 alle 60 lettere, dai 20 ai 30 telegrammi, una diecina di pacchi postali, una ventina di cartoline, una quindicina di giornali (oltre a quelli ai quali è abbonato) e una dozzina tra libri con dedica e manoscritti in esame. È forse superfluo aggiungere che alla vigilia o immediatamente dopo una prima rappresentazione d’unà sua opera teatrale, la pubblicazione d’un suo nuovo volume, una sua malattia, la conquista da parte sua di una città, o comunque un avvenimento importante della sua vita, le cifre da me enunciate non rappresentano più che la decima parte di quel che il Poeta riceveva nello spazio di ventiquattr’ore. Per i dilettanti di statistica posso quindi affermare che, dalla sua nascita, d’Annunzio deve aver ricevuto, secondo i miei più modesti calcoli, circa 500 mila telegrammi, non meno di 1.500.000 lettere, 45 mila pacchi postali, 250 mila cartoline, 2 milioni e mezzo di giornali, e 100 mila tra manoscritti in esame e volumi in omaggio. Calcolando (poiché egli è rapidissimo nel leggere), 3 mi-