394 VITA SEGRETA DI GABRIELE D’ANNUNZIO chiese della Città Eterna. Tanto che gli accadde un giorno, mentre attendeva una donna, dietro l’altar maggiore di una chiesa romana, di assistere ad una novena che i fedeli stavano recitando contro 1’ « opera immorale di Gabriele d’Annunzio », novena che era stata indetta dal clero metropolitano in tutti i templi di Roma. Molti anni dopo, mentre compiva un viaggio in Svizzera, durante il quale gli fui compagno, mi lasciò a Berna (dove, d’accordo con lui, dovevo attenderlo sino al giorno seguente) e prosegui da solo, per Friburgo, ove doveva trovarsi con un suo avvocato per interessanti ragioni alle quali accennerò in un altro capitolo. Dopo alcune ore, il Poeta mi telefonò da Friburgo avvertendomi che vi sarebbe rimasto a pranzo e che forse vi a-vrebbe anche pernottato, e che, se volevo, avrei potuto raggiungerlo in un restaurant che m’indicava, situato fuori della città. Partii nel pomeriggio ed arrivai a Friburgo verso le dieci di sera. Mi recai subito al restaurant indicato, dove mi dissero che effettivamente un signore i cui connotati rispondevano a quelli di d’Annunzio vi aveva pranzato in compagnia di due belle signore, ma che già da una mezz’ora se ne era andato, con esse, in automobile. Ritornai sui miei passi e mi ritrovai nel bei mezzo della città, a quell’ora quasi deserta, non sapendo dove dirigermi, tanto più che la notizia impreveduta, datami dal cameriere, che il Poeta era in duplice compagnia femminile, mi lasciava ancora più perplesso sulla direzione da prendere. Il caso volle che incontrassi un passante e che quel fri-burghese nottambulo (a Friburgo la gente si ritira definitivamente verso le nove) s’interessasse alle mie ricerche. Dopo brevi indagini presso i portieri che stavano chiudendo le case, il friburghese poté affermarmi con certezza che un signore dall’aspetto straniero, con barbetta a pizzo, accompagnato da due eleganti signore, era stato visto entrare pochi minuti prima nella cattedrale, certo per ascoltarvi il