390 VITA SEGRETA DI GABRIELE D’ANNUNZIO del ministro Nitti, che ordinò l’interruzione delle comunicazioni ferroviarie e marittime e in tal modo la isolò dal mondo), d’Annunzio scrive: « L'altro giorno uno di loro voleva baciarmi la mano; e, come io mi difendevo, egli cadde in ginocchio. Allora anch'io me gli misi in ginocchio davanti; e rimanemmo cosi un poco a faccia a faccia, come quei donatori nelle vecchie tavole d'altare ». Per una uguale passione per tutto quel che è misterioso e raro, la biblioteca di d’Annunzio, ricca di opere d’ogni genere sulle religioni, contiene anche tutti i cosi detti « Vangeli apocrifi». La leggenda, per esempio, che riguarda l’Aposto- lo Didimo (San Tomaso) nel « San Sebastiano » è tratta da un Vangelo apocrifo copto. Tutte belle cose, queste, che non servono a provare l’esistenza, nel Poeta, di una vera fede. La verità è che egli non crede almeno nel senso cristiano dell’espressione. Su questo non v’è alcun dubbio. Come non vi è alcun dubbio che il suo proclamato e decantato culto per San Francesco d’As-sisi, non abbia, di religioso, che l’apparenza. Probabilmente il costante, inconcepibile parallelo che d’Annunzio si ostina a creare fra sé e il Santo di Assisi, ha avuto nell’animo del Poeta origini modeste e, come tutte le cose che lo riguardano, si è rapidamente ingigantito nel suo spirito, tanto da divenire una specie di idea fissa. L’origine bisogna rintracciarla in quello stato di povertà (sia pure per modo di dire), in cui egli sovente s’è trovato e che, come abbiamo visto in altro capitolo, egli si ostina ad elevare a « culto della Povertà ». Su questo preteso suo culto, d’Annunzio deve avere, in tempi lontanissimi, scherzato. Che dallo scherzo egli sia passato poi a considerarsi seriamente un seguace e un discepolo di San Francesco, ciò dipende unicamente dalla sua « forma mentis » che gli permette di ondeggiare perpetuamente tra la concezione tragica della vita e quella scherzosa, e viceversa. Certamente, con Francesco d’Assisi, d’Annunzio ha analogie assai notevoli, direi quasi « frappantes ». Dice Tom-