X INVENZIONI, MANIE E SUPERSTIZIONI D’ANNUNZIO EMULO DI BONAPARTE - IL POETA MANGIA UN BAMBINO - L’ORECCHIO SACRO DI D’ANNUNZIO - IL TEATRO A MILLE DOLLARI IL POSTO - D’ANNUNZIO SI UCCIDE - IL MISTERIOSO VIAGGIO OLTRE LE ALGHE ROSSE - I MOTTI DI D’ANNUNZIO - «IL CIECO PIOMBO TIPOGRAFICO » - I MESSAGGERI DI D’ANNUNZIO - L’ARTE ERMETICA DEL PACCO - IL COCKTAIL DI ULISSE - LA MAGA CECCHINA - UNO JETTATORE INCOGNITO -L’IMMAGINE MISTERIOSA - « QUEL CIALTRONE DI WILSON » -I POTERI DEL NUMERO 7 - D’ANNUNZIO TEME GIUDA DI KE-RIOT - LE PREDIZIONI DI UNA MONACA - L’AMICO d’aPOLLO -D’ANNUNZIO GIOCA AL LOTTO - D’ANNUNZIO FRATE DI MONTE CASSINO Mi rammento d’aver letto, non so più se in Masson o in Ludwig, che Bonaparte all’epoca della sua campagna d’Italia, durante il suo soggiorno a Milano, si diverti spesso a far correre i brividi lungo le belle schiene nude delle dame milanesi che accorrevano ad adularlo a palazzo Ser-belloni, raccontando loro inverosimili storie di briganti còrsi e di favolose sue avventure, le quali non erano, in realtà, che parti della sua inesauribile fantasia. Altrettanto e con tutti ha sempre fatto d’Annunzio nella sua vita. Egli non mentisce: inventa; il che è ben differente. Mentiva forse Chateaubriand quando, con magnificenza ineguagliata, descriveva paesi dove non era mai stato? Del resto, che d’Annunzio sia un grande inventore nel senso strettamente etimologico del vocabolo non deve stupire nessuno. Il suo cervello inventa da mane a sera e, quando non dorme, dalla sera alla mattina.