XV D’ANNUNZIO ASSISTE ALL’ INIZIO DELLA GUERRA LA PAURA DELLA GRASSA PACE - « VIVA LO ZIO NICOLA » -« HOMO SINE PECUNIA, IMAGO MORTIS » - D’ANNUNZIO SCOPRE LA FERROVIA METROPOLITANA - IL POETA E IL CARRO DA BANANE - L’AMBASCIATORE ASSENTE - LE TRAGICHE PREDIZIONI DI UN CORRISPONDENTE DI GUERRA - « ADDIO FRANCIA » - D’ANNUNZIO SI PREPARA ALL’ASSEDIO - UNA PROPOSTA ALLETTANTE - DUE PROCLAMI STORICI - D’ANNUNZIO E GALLIENI - LE CANON, MONSIEUR! - IL CASTELLO DEI- DUCA DI MONTESQUIOU - I PRODIGI DELL’ETICHETTA - IL PRIMO BOMBARDAMENTO - IL CAMPANILE DI SOISSONS - LA STAGIONE DEI « CANARDS » - D’ANNUNZIO ARRESTATO - UN SARTO RECALCITRANTE - L’ITALIA INERME E IRRESOLUTA Io scoppio della guerra europea sorprese Gabriele d’An-J nunzio mentre era in procinto di lasciare Parigi per ritornare nel suo eremo di « Saint-Dominique » nelle Lande, per passarvi Pestate a lavorare. Qui è indispensabile avvertire il lettore che le espressioni abituali delle lingue europee hanno sempre un valore relativo quando si riferiscono al nostro Poeta. Per tutti, essere in procinto di fare una determinata cosa vuol dire essere prossimi, se non proprio di ore o di minuti, almeno di giorni, all’esecuzione materiale dell’atto progettato. Per d’Annunzio è tutt’altra cosa. Lo stato d’imminenza può durare dei mesi e qualche volta degli anni, tanto che si potrebbe affermare che dal 1910 al 1915 egli sia stato costantemente in procinto di ritornare in Italia, senza in realtà tornarvi mai. Egli si trovava dunque in questo curioso stato d’animo