794 VITA SEGRETA DI GABRIELE D’ANNUNZIO « La sua maschera sembra guardarmi dalla parete severa di questa mia oficina dove io lavoro due volte ''''otto ore” e spesso tre volte “otto ore”, di giorno in giorno, forse di là dalla vita e forse di là dalla morte. Et ultra. » Oltre all’Oratorio, alle due sale destinate alla musica, alla nuova sala da pranzo, alla biblioteca (la sola rimasta presso a poco uguale a quella che io trovai ponendo il piede per la prima volta nella villa di Cargnacco), ad una saletta di attesa per gli ospiti non desiderati (stanza senza nessun carattere speciale), ai piccoli corridoi tappezzati compieta-mente di libri, alla Stanza del Lebbroso (o dei Puri sogni) ad una specie di piccolo gabinetto da « toilette » per uso dei visitatori e ai locali di servizio, il Vittoriale non contiene che l’appartamentino vero e proprio di d’Annunzio ed un piano superiore destinato agli ospiti normali od eccezionali. Dimodoché, salvo l’aggiunta, come ho detto, di una piccola ala, e gli archi e i colonnati, di stile scenografico (diversamente non si potrebbero qualificare) con i quali l’architetto Maroni ha risolto, assai abilmente a mio avviso, la decorazione dell’accesso al Vittoriale, esso rimane pur sempre, come numero ed ampiezza di vani disponibili, una semplice casa di campagna. Visitiamo ora rapidamente l’appartamento privato del Poeta da lui chiamato «appartamento della Leda» (i) che si trova al primo piano, cioè allo stesso livello delle sale, eccettuata quella attuale da pranzo. Ponendovi il piede si ha sùbito l’esatta impressione che tutti hanno provato a Versailles, entrando negli appartamenti di Maria Antonietta Regina di Francia, cioè di un’angustia di spazio che supera ogni previsione. La prima stanzetta, di non più di dieci metri quadrati, (l) L’appellatrivo è determinato da) fatto che nella seconda stanza (quella da letto vera e propria) v’è una riproduzione dorata della Leda di Michelangelo, che trovasi, credo, al Bargello di Firenze. La Leda come si sa è in piedi ed è tutta stretta nell’abbraccio del pennuto Iddio.