30 VITA SEGRETA DI GABRIELE D’ANNUNZIO li pochi mesi dopo, mi scrisse dalla fronte: « Io mi sono abituato a quel che non credevo possibile: a restare “cinque giorni” senza spogliarmi e senza lavarmi la faccia! » D’Annunzio fa un uso fantastico di profumi, sia per il bagno che per la persona. Consuma in media mezzo litro di « Eau de Coty » al giorno, e una boccetta normale di profumo gli dura dai cinque ai sei giorni. Usava nella prima giovinezza il « Crabb Apple ». Poi all’epoca della Capponcina la celeberrima « Aqua Nuntia » di cui parlo in altro capitolo. Usò in seguito il profumo « Mousse Diane » e il « Virelle » di Atkinson. Poi per un certo tempo adottò alcuni profumi di Bichara, specialmente il « Chypre », ed anche qualche profumo della Casa Rosine di Parigi: il « Borgia » e il «Toute la forêt ». Da che è al Vittoriale usa in gran quantità un « Peau d’Espagne », fuori commercio, che la Casa Coty fabbrica esclusivamente per lui. Questi sono i suoi profumi personali. Indipendentemente da questi, ne compera poi di tutte le sorta, francesi e inglesi e, da qualche tempo, italiani e se ne serve per regali. Le camicie che egli cambia almeno due volte al giorno, sono sempre perfettamente stirate e tanto linde che i suoi domestici, sovente, dopo averle « rinfrescate » con un colpo di ferro, glie le rimettono nei cassetti, dove egli le ripiglia il mattino seguente senza accorgersi della innocente mistificazione. E poiché siamo in tema di biancheria, approfittiamone e diamo un’occhiata al guardaroba. Al contrario di quel che avviene di solito per tutto ciò che riguarda Gabriele d’Annunzio, la leggenda, che si è sbizzarrita su tutte le vicende e le cose del Poeta, è rimasta, per quanto concerne il suo corredo personale, al disotto della realtà.