8 LA DINASTIA DEI 1ÌALSA chè comprendeva allora oltre il bacino della Zeta, la Brda, il lago di Scutari 6 le rive dell’Adria- tico per circa duecento chilometri: confini che non raggiunse mai più dopo quell’ epoca. Il Montenegro che era stato la culla dei serbi nella penisola Balcanica, che aveva dato loro la gloriosa dinastia dei Nemania, divenne, come ho già detto, il rifugio degli sconfitti di Kossovo, ond’è che nelle tenebre del Medio Evo, mentre onnipo- tente signoreggiava la mezzaluna su tutte le terre che erano state conquistate dal valore del grande Duchan, l’idea serba si mantenne viva e gagliarda fra le balze della Cernagora: il Monte- negro fu il faro al quale guardarono sempre con speranza gli oppressi, perchè anche quando dell’an- tico impero di Duchan non rimaneva più la meno- ma traccia eie armate più potenti dell’Europa com- battevano, non sempre con fortuna, contro il turco in nome della cristianità, v’era però sempre una vetta, una roccia del Montenegro dove sventolavano la Croce e la bandiera della Indipendenza serba. Sotto la dinastia dei Balsa, che resse la Zeta per circa settant’anni, come sotto quella dei Cernovich che le successe sino al 1696, e sotto quella dei Pe- trovich alla quale appartiene la bella Principessa che sarà chiamata un giorno a sedere sul trono d’Italia, la storia del Montenegro non è che un seguito di battaglie combattute con alterna vi-