5°8 VITA SEGRETA DI GABRIELE D’ANNUNZIO naturalmente ricevere l’anelata risposta, molto seriamente gli feci la seguente esposizione: « La corrispondenza di d’Annunzio va a finire tutta, appena giunta, in una cartella che porta la soprascritta « Lettere recentissime ». Un’altra cartella, accanto alla prima, porta il titolo: « Lettere meno recenti ». Una terza ed ultima: « Lettere arretrate ». « Ogni giorno, all’arrivo della posta (cosi il Poeta ha disposto) io ripongo le lettere, di fresco arrivate, nella cartella N. i ; poi passo quelle che si trovavano nella cartella i, alla cartella 2. Quelle della cartella 2, alla cartella 3 e quelle della cartella 3... (a questo punto il viso del mio ascoltatore aveva assunto una espressione d’evidente angoscia) siccome sarebbe troppo tardi per rispondere utilmente, vengono distrutte. « Con questo sistema, come lei vede, » conclusi, « la corrispondenza del Poeta è sempre perfettamente aggiornata e, in qualsiasi momento della vita, egli è in grado di rispondere a chi gli garba, in piena cognizione di causa. Dico “in grado”» aggiunsi, « poiché in realtà egli non risponde quasi mai, o eventualmente risponde (se cosi posso dire) a coloro che non gli scrivono mai, considerandoli come persone care e da tenersi nella massima considerazione. » Il disgraziato al quale facevo questa esposizione debilitante mi guardava per vedere se scherzavo o se parlavo seriamente. Preferii lasciarlo nell’atroce dubbio. Son però certo che da quel giorno egli rinunciò definitivamente a scrivere al Poeta. Sempre allo scopo di ottenere qualche autografo, alcuni, per commuoverlo, gli fanno scrivere dai loro bambini, simulando naturalmente che la letterina al Poeta sia sgorgata sincera e spontanea dal tenero cuoricino del loro rampollo. Ma, preoccupati in pari tempo per il fatto di dover scrivere ad un cosi grand’uomo, si fanno il dovere di preparare la « minuta » al bambino.