7*4 VITA SEGRETA DI GABRIELE D'ANNUNZIO doloso come quello che accadde quando il “ Forse che si forse che no" fu publicato in due metà! « Sii, in questo, fortissimo; e vigilantissimo; chi ti tengo responsabile di tutto. » Non si può dire che non sapesse parlar chiaro ! Malgrado queste controversie ed altre minori alle quali sarebbe inutile accennare, fu soltanto verso il 1920, al ritorno di d’Annunzio da Fiume, che la rottura, la quale, se non era ancora ufficiale, era da tempo ufficiosa fra il Poeta e la vecchia Casa Treves, divenne definitiva. D’Annunzio, fedele ai suoi sistemi, mentre stava pubblicando presso i Treves il suo volume che porta il titolo « Notturno », aveva già cominciato a « flirtare » con un nuovo editore che, rapidamente ingigantitosi per forza di volontà e di ingegno, stava già da qualche anno accentrando nelle sue mani tutta la parte più importante della produzione letteraria italiana: Arnoldo Mondadori. Di questo nuovo connubio editoriale di d’Annunzio, destinato a culminare con la imponente pubblicazione di tutte le opere del Poeta in una definitiva edizione nazionale « ne varietur », fui io stesso il pronubo, per non usare un termine più crudo. Nella mia qualità di antico editore di Gabriele d’Annunzio non facevo del resto che continuare un’abitudine, come quelle ex belle donne che, non potendo più pretendere di essere amate per loro stesse, si occupano con gioia delle unioni degli altri. E le nuove nozze furono finalmente celebrate. Esse non furono, evidentemente, che la conclusione legale di una tresca già avanzatissima, giacché pochi mesi prima, mentre d’Annunzio apparteneva ancora, come autore, alla Casa Treves, già scriveva di nascosto al futuro «marito » Mondadori: « La Casa Treves non avrà le mie opere nuove. E sono pronto ad affrontare le piti aspre lotte legali ed illegali, con l'energia che tutti mi conoscono.