INTERMEZZO DIPLOMATICO 733 « Salutami Piccio (i). Ho qui 24 apparecchi, i soli che volino in tutto il Regno. « Fa la buona propaganda per noi. « La Francia ha un'ottima occasione per riconciliarsi con l'Italia. « Ti supplico di difendere le mie cose care e di definire ogni questione d’accordo con Barduzzi. « Arrivederci, forse. Gabriele. » Una sola volta ricevetti da lui una breve lettera sconsolata: il 25 novembre 1919: « Speravo da te notizie promesse intorno alle manovre Titto-niane (2). « Qjii c’è fetore insostenibile (3). Ti abbraccio Gabriele. » Qualche tempo dopo, con un’altra lettera, egli mi annunziava l’arrivo di un suo plenipotenziario, il maggiore Giovanni Giuriati. « Mio caro Tom, « Viene a Parigi il maggiore Giuriati, come mio rappresentante per difendere la causa di Fiume contro la ferocia degli Alleati e la viltà dei nostri. « Ti prego di metterti a sua disposizione in ogni circostanza e per ogni servigio. Egli avrà bisogno di vedere uomini politici e membri delle Missioni straniere. Ti sarò grato se l’aiuterai con ogni mezzo. (1) Generale de’l’Aviazione italiana. In quell’epoca egli si trovava alla Delegazione italiana per la Conferenza della Pace. L’eroico aviatore era stato camerata del Poeta, in guerra. (2) Nemico irreducibile di Tittoni, d’Annunzio accenna qui a manovre tendenti a far accettare, per la sistemazione di Fiume, le proposte wilsoniane. (3) D’Annunzio allude alle mene di alcuni dissidenti sobillati e aiutati in Fiume dall’elemento croato.