8oo VITA SEGRETA DI GABRIELE D’ANNUNZIO dalla prora grande e solenne della nave « Puglia » (i), che, incastrata nel pendio della collina, si direbbe una nave di battaglia sbucante miracolosamente dal suolo tra il folto degli alberi, come un vascello fantasma. Il Poeta volle che il gigantesco cimelio di guerra consacrato dal sacrificio prendesse posto al Vittoriale, e il Governo Fascista soddisfece immediatamente questo suo desiderio. In tal modo il Lago di Garda che, già nel 1400, per l’audacia di Bartolomeo Colleoni, condottiero della « Serenissima », aveva visto miracolosamente apparire sui suoi monti le galere di Venezia, vide per la seconda volta e per volere d’un non meno celebre condottiere una nave da guerra troneggiare dall’alto d’una collina. In alto, ove il parco finisce, v’è la « Collina dei morti » o « Colle delle Arche sante » ove sono sepolti gli eroi di Fiume, ed ove egli stesso destinò di essere sepolto in un’arca di pietra che porterà l’epigrafe: « Hinc Resurrecturus prò Patria ». Sull’arca, un bassorilievo rappresenterà un cane. Lo scultore Brozzi fu da lui incaricato di farne il modello (2). Come il lettore avrà potuto rendersi conto, ho inteso in questo capitolo sul Vittoriale descrivere maggiormente le varie e successive impressioni morali e spirituali del visitatore piuttosto che quelle d’origine materiale e visiva. Per queste ultime assai più di ogni descrizione varranno le fotografie che saranno pubblicate, i cataloghi e le guide che non mancheranno. Quando scrissi queste pagine, non fu ( t ) Si tratta dell’autentica prora dell’incrociatore « Puglia ». Nel luglio 1920, mentre la nave si trovava ancorata nel porto di Spalato, la furia assassina dei croati ne uccise il valoroso comandante Tommaso Gulli. (2) Più volte il Poeta nella sua vita mutò di decisione circa il posto ove desiderò che riposasse un giorno la sua spoglia mortale. Nel 1906 diede incarico ad un architetto fiorentino, il Castellucd, di disegnare e costruire un’arca per la sua tomba. L’arca, secondo gli accordi presi, avrebbe dovuto essere in stile bizantino ed essere ornata con figure allegoriche. Egli dichiarò allora (tanto che vari giornali italiani ed esteri 10 riportarono) che la tomba doveva essere collocata alle foci deU’Aterno, 11 fiume che, conosciuto volgarmente col nome di Pescara, attraversa la città omonima, ove nacque d’Annunzio.