d’annunzio e la famiglia 603 Coloro che amano o che detestano Gabriele d’Annunzio, tutti quelli insomma che si interessano a lui, avrebbero almeno l’obbligo (non si pretende molto) di conoscere come sia composta la famiglia del Poeta. Non si tratta, almeno mi pare, della famiglia di Maometto, tanto complicata per effetto della poligamia legittimata dalla religione. Eppure, come ho già detto altrove, sembra che nessuno ne sia informato esattamente. Non sarà male, quindi, riassumerne brevemente la composizione, come segue: Oltre alla moglie: il padre Francesco, la madre Luisa, le tre sorelle: Anna (detta Nannina), Ernesta e Elvira, un fratello di nome Antonio, tre figli legittimi, Mario, Gabriele, e Ugo (detto Veniero), e, se vogliamo essere scrupolosi fino allo spasimo: una figlia adulterina: Renata. Punto e basta! Dieci persone in tutto. Ho già detto che cosa egli pensi del padre. Vediamo ora come tratta gli altri. Dei rapporti di d’Annunzio con le tre sorelle, Anna, Ernesta e Elvira e col fratello Antonio, ben poco v’è da dire. Sono affettuosi, teneri, specialmente con una delle sorelle, Elvira, della quale il Poeta fu, sin dall’infanzia, il prediletto. Ma, se si eccettuano i primi periodi della sua vita nella casa paterna di Pescara, i rapporti in questione si riducono in seguito, per un periodo di circa trent’anni, a lettere molto rare, ed alle ancor più rare visite del Poeta alla famiglia che risiede tutta a Pescara, salvo il fratello Antonio. Nel 1914 la sorella Elvira mori e il Poeta ne ricevette la notizia mentre si trovava a Parigi. Per misurare l’entità e la durata di un dolore nel cuore di d’Annunzio bisognerebbe poter entrare in lui, poiché egli non ha l’abitudine di manifestarlo, forse perché considera ciò una debolezza che sarebbe imperdonabile in un uomo come lui, rotto a tutti gli eventi. Ma io notai in lui, all’annuncio di quella morte inaspettata, un senso di smarrimento, un bisogno di solitudine e