I L’UOMO FISICO IL SELVAGGIO PUDORE DEL POETA - « MENS SANA IN CORPORE SANO » - «IL MIO POLITISSIMO CRANIO » - UN GENTILE PENSIERO DI S. E. GIOLITTI - D’ANNUNZIO FACCHINO DELLA STAZIONE DI LUCERNA - UN POETA IN VECCHIO AVORIO - D’ANNUNZIO BALLA CON LA WALEWSKA - L’IGNOBILE MOSCA -« OTTIMA È L’ACQUA » - D’ANNUNZIO CUCINIERE - IL NASO DI SAMUELE GOLDWIN - L’INNAMORATO DELLA STRICNINA -IL CERVELLO DI BRODO TIEPIDO - TRE GENOVESI SULLA GRATICOLA - L’ « AQUA NUNTIA » - D’ANNUNZIO E BRUMMEL -L’ANELLO DI LORD BYRON - LA MASCHERA DELL’IMMORTALITÀ (Pari liberiate ac ipse vixit) S. Gerolamo Questo capitolo con il quale inizio un libro di memorie che potrà forse essere tacciato d’eccessiva audacia ma non certo d’insincerità, rappresenta per chi lo ha scritto una somma di difficoltà superiore alla redazione di tutti gli altri che compongono il volume. Per 1’ « Uomo fisico » io intendo l’uomo presentato nella sua « nudità fisica » e colle sue abitudini fisiche, quell’uomo del quale, nel suo « Libro Segreto », d’Annunzio sembra quasi divertirsi a mettere in dubbio l’esistenza, quando si chiede: « Sono una sostanza umana, o una pura volontà di arte? ». Ora, se è relativamente facile, per chi vive accanto a Gabriele d’Annunzio e lo conosce intimamente, scoprire uno stato d’animo che egli vorrebbe celare, intuire un desiderio od una repulsione che egli tenta di nascondere sotto un velo di apparente indifferenza, prender nota d’una fuggevole impressione del suo cervello, è invece estrema-niente difficile sorprenderlo nel suo stato fisico naturale.