D’ANNUNZIO E I SUOI SERVI 339 d’Annunzio, anzi lo fissava come se volesse ipnotizzarlo: fatto, questo, che egli sembrava non avvertire, non so se a causa della sua miopia o per partito preso. Il contegno della nuova cameriera era cosi curioso e la sua trasformazione cosi radicale e palese, che non potei trattenermi dal dire quando essa fu uscita: « Caspita, come è mutata, Amélie! » Egli sollevò la testa dal piatto e con un sorrisetto speciale che egli adopera quando è leggermente turbato da una imprevista incursione altrui nei suoi pensieri, mi rispose eludendo la mia osservazione: « Aélis, non Amélie! Le ho modificato il nome, come vedi. Amélie era un nome troppo... (esitò un poco per l’aggettivo)... ancillare! » E guardò altrove come un bambino colto in fallo. Da quel giorno « Aélis » divenne per d’Annunzio qualcosa di intermedio fra la «house keeper»ela confidente (i). (i) Qualche mese dopo l’ingresso nella casa e nella vita di d’Annunzio di questa cameriera « sui generis », apparve su un giornale parigino uno di quegli « échos » nel compilare i quali sono maestri i giornalisti « boulevardiers » e che contengono non si sa se una maggior dose di spirito o di veleno. Lo « stelloncino » cadde sotto gli occhi vigili del Poeta e gli spiacque, tanto più che aveva tutta l’apparenza d’essere in realtà stato suggerito dall’impresario Schurmann. E stese di suo pugno la brutta copia che segue, firmandola col mio nome e incaricandomi di inviare al presunto colpevole una uguale lettera: « Cher Monsieur Schurmann, *Je trouve cette coupure parmi les autres ce matin, et j’évite de la montrer a Monsieur d’Annunzio. Il s’agit d’un tissu de mensonges odieux, que le journaliste vous attribue. « Mais puisq’ily a un fait certain connu seulement par vous (c’est à dire que vous avez fourni à M. d’Annunzio une femme de chambre), tout cela a un air bien suspect. * Et je vous demande si Mr. d’Annunzio, qui a toujours eu pour vous tous les égards, mérite d’être recompensé de cette manière que je ne veux pas qualifier. « Des explications me semblent bien nécéssaires. » (firmato) Antongini. » Ho creduto interessante riportare la lettera: i) Perché il corruccio del Poeta è una riprova dei sentimenti che egli nutriva per la persona maltrattata dal giornale; 2) Perché il fatto di averla fatta scrivere da me,