356 VITA SEGRETA DI GABRIELE D'ANNUNZIO di contenuto prevalentemente psicologico, d’Annunzio si serve dell’ausilio di un’infinità di sue note e di suoi appunti di ogni specie, che stanno raccolti in numerosissimi libric-cini riferentisi alle epoche più svariate della sua vita e che egli chiama « taccuini ». All’epoca della « Capponcina » egli ne possedeva già più di una ottantina; durante il suo soggiorno in Francia, un’altra dozzina almeno venne ad aggiungersi ai già esistenti. Su questi «taccuini», dei quali egli è gelosissimo (tanto che dovetti scongiurarlo per vederne qualcuno) e che certo avranno per i posteri un valore documentario immenso, il Poeta nota tutto quel che lo colpisce o che gli passa per la mente (i); oppure quel che vede durante determinati periodi, o mentre si svolgono speciali avvenimenti della sua vita, viaggi, soggiorni in dati luoghi, ecc. Anche ai « taccuini » dà un titolo: « Vienna », « Motrone », « Settembre 1914 », « Egitto » ecc. Gli appunti contenuti nei taccuini sono redatti qualche volta senza un nesso logico apparente; talvolta sono in ordine di data e seguono a passo a passo un determinato avvenimento. Qualche altra volta si limitano a brevissimi richiami che il poeta si riserba poi di svolgere col tempo; in altri casi sono vere e proprie descrizioni o lunghe considerazioni psicologiche, che, salvo leggeri ed opportuni ritocchi, potrebbero trovar benissimo un degno posto nel testo di un’opera. Eccone due esempi: i taccuini si riferiscono, l’uno a una sua visita alle terme di Diocleziano, l’altro ad un suo viaggio a Vienna; d’Annunzio me li diede da ricopiare molti anni dopo, poiché la scrittura a lapis non era abbastanza chiara e necessitava di una decifrazione, faticosa anche per lui (2). (1) Nel 1921 gli venne l’idea di raccogliere gran parte di quelle note ed appunti in un volume che avrebbe dovuto essere intitolato: « Udite quel che mi passa per la fantasia ! ». Poi evidentemente rinunciò al progetto poiché non ne parlò più. (a) Un altro esempio di note e di appunti preparatorii, questa volta