L’UOMO MORALE E... IMMORALE 45 So che molte donne, se potessero parlare, insorgerebbero contro questa mia affermazione della sua bontà d’animo e del suo cuore. Per esse d’Annunzio fu un ingrato, un perfido, un traditore e un tormentatore. È vero, ma la ragione è molto semplice. D’Annunzio, al dolore ed alle sofferenze femminili di carattere amoroso non ha mai prestato fede. Non credendo quindi alla loro sincerità e considerando in ogni caso queste sofferenze come transitorie, non ha mai provato la necessità o sentito il dovere di dar prove di bontà o di compassione, ed ha quindi assistito, senza scomporsi, ad ogni sorta di spasimi femminili prossimi e lontani, non tenendone alcun conto, come il dentista non si preoccupa affatto degli strilli delle sue clienti. Per d’Annunzio le donne non sono mai state altro che delle « nemiche necessarie ». La sua attitudine verso di loro è stata ed è, quindi, logica e naturale. All’infuori dei suoi rapporti col sesso femminile, la generosità d’animo di d’Annunzio non ha mai presentato lacune o contraddizioni. Il rancore in lui non esiste. Un esempio : Il signor Von Moeller era stato per anni il traduttore in tedesco delle opere di d’Annunzio: l’affinità di gusti che li legava fin dal principio della loro conoscenza, s’era andata trasformando cogli anni in amicizia: avevano lavorato insieme: s’erano visti sovente in Italia e in Francia. Scoppia la guerra. Von Moeller diviene aviatore. Il caso vuole che, in questa sua nuova qualità, egli sia sovente aggregato alle squadriglie di velivoli che bombardano Venezia. Egli sa benissimo che sul Canal Grande, nella famosa « Casetta Rossa », abita il Poeta. Da vero e buon tedesco egli però non la risparmia; si direbbe anzi che la prediliga come bersaglio. Troppo gli è noto il valore di un d’Annunzio per l’Italia!