XX
D’ANNUNZIO E LA FAMIGLIA
L’ESEMPLARE FANCIULLO - IL SOGNO DI GLORIA - IL PADRE -DUE TURCHINE VIVE - IL RATTO D’UNA DUCHESSA - UN PREFETTO SCRUPOLOSO - TRE FIGLI IN TRE ANNI - D’ANNUNZIO PADRE DI BELLEROFONTE - FU SPOSO, FU FIGLIO, FU PADRE ESEMPLARE - L’INFAME PECCATORE - IL CASSETTO DEI SONETTI - UN ADULTERIO LEGALE - LA DOLCISSIMA DONNA MARIA - D’ANNUNZIO E MAOMETTO - I FIGLI DEL POETA - UN AMERICANO - IL FUTURO PRINCIPE DI MONTE NEVOSO - IL FIGLIO PARRICIDA - LA SIRE NETTA - IL SEGRETARIO IDEALE DI GABRIELE D’ANNUNZIO - UN LIBRO SOTTO CHIAVE - LUISA D’ANNUNZIO FIORE DELLE MADRI
Se noi vogliamo considerare il sacro istituto della famiglia attraverso la lente abituale usata dal comune delle gente e vogliamo applicare al « caso d’Annunzio » le regole di vita che ne derivano, allora non solo dobbiamo proclamare che il nostro Eroe fu lontano dal rappresentare un « essere familiare modello », ma che non avrebbe mai potuto essere considerato né un buon figlio, né un buon padre, né, meno ancora, un buon marito.
  Ma se noi, per esaminare il suo caso, adoperiamo quel-l’altra lente che ci servirebbe a studiare la vita privata di tutti gli uomini di eccezione, si chiamino essi Orazio o Byron, Cesare o Napoleone, Raffaello o Michelangelo, Goethe o Lutero, Dante o Garibaldi, insomma di tutti i grandi conquistatori, artisti, dominatori e guerrieri che hanno illustrato l’umanità, saremo allora invece costretti ad ammettere che Gabriele d’Annunzio, come figlio, è sempre stato esemplare; che, come padre e come marito, può essere giudicato tutto al più come un uomo dal carattere