d’annunzio e gli animali 237 e a quella di Arcachon. Probabilmente il cane fu rubato. Non so perché, stamane penso al russo vagabondo (1). Dovresti vederlo, dirgli che il piccolo cane fox, a pelo lungo, bianco è stato smarrito; e che io gli darà cinquanta lire se riuscirà a ritrovarlo ». Più tardi, quel canile, orgoglio di d’Annunzio, doveva trasformarsi in una vera e propria « scuderia di cani da corsa » (greyhounds) che ebbe, nel 1913-14, la sua sede alla fattoria chiamata « Dame Rose », alle porte di Parigi, e della quale alcuni esemplari si coprirono di gloria nelle famose corse di cani sui prati di Saint-Gloud. Al vecchio canile di Saint-Dominique, ad Arcachon, non rimasero più che una mezza dozzina di levrieri russi (barzoi) che d’Annunzio amava molto ma che chiamava scherzosamente « cani da cocotte ». Fu al principio del 1914 che, grazie a d’Annunzio e ad altri allevatori ed amatori di levrieri da corsa come Madame Lillaz, la contessa di Goloubeff, madame Hubin, Marcel Boulenger ed altri, lo sport del « coursing » ebbe i suoi momenti di splendore, e fu in quell’epoca che d’Annunzio con la sua levriera « White Havane » vinse il « Prix de Berri » attirandosi le invidie di tutti gli altri allevatori. Le riunioni avevano luogo quasi sempre a Saint-Gloud sulla parte erbosa dell’omonimo campo di corse. Venivano disputate coppe di campionato ed altri importanti premi; i concorrenti erano numerosi e scelti, e il pubblico, composto di proprietari, d’amatori e di neofiti, seguiva le corse. Alcuni le seguivano con vero interesse, altri per semplice snobismo, pur conservando in fondo al loro cuore una buona dose di simpatia per le lepri inseguite che, in mancanza di coraggio e di nobiltà, davano prova, nelle loro fughe fantastiche, di una furberia e di una elasticità prodigiose. Fu durante i primi mesi del 1914, anno che s’annunciava tranquillissimo, che d’Annunzio si appassionò mag- (1) Un mendicante straniero che era stato visto aggirarsi vicino alla villa.