D’ANNUNZIO ASSISTE ALl/lNIZK) DELLA GUERRA 465 Di questa gita di d’Annunzio a Soissons non rimasero (dal punto di vista letterario) che due tracce: alcune pagine della « Licenza » della « Leda senza cigno » e alcuni brevi appunti da lui redatti su fogli volanti, ora per ora durante il viaggio, che rispecchiano tutte le sue impressioni successive, foglietti che io gli ricopiai a macchina al nostro ritorno a Parigi. Il lettore, che è già al corrente del come si svolse il breve viaggio, potrà rendersi conto, dall’interessantissima lettura degli appunti, seguita dal confronto colle pagine della « Leda senza cigno», come sia comune e facile in d’Annunzio la trasposizione poetica, e quali trasformazioni letterarie egli faccia subire a tutto ciò di cui egli stesso ha preso, sul momento, nota esatta e coscienziosa. Ecco i brevi appunti « buttati giù » da lui in automobile e da me trascritti: « 12 settembre. « I carri dei profughi che ritornano - Le vecchie vestite di nero con gli occhiali - Cavalli sventrati con il sacco delle budella fuori - I campi sparsi di paglia e di rottami, dove un ramo fronzuto trema, solo - Una tela nera sfondata che trema in un casone - Le linee degli alberi come truppe schierate - Nel canale dell'Ourcq, le rondini - Il lanternino davanti il ponte posticcio - Le cipolle appese alle finestre. » « A Vareddes: Gli uomini coi sacchi a guisa di cappuccio -Si ritorna per la via dagli alberi stroncati - I pali coi fili rotti simili a rocche - Il caprifoglio - L'ululo delle sirene - Un tratto della strada in bitume nero che luccica sotto la piova - Il rombo del vento - Le raffiche - Il pagliaio ha talvolta la forma perfetta della cupola saracina - Le trincee piene d'acqua piovana - Le colline d'un azzurro plumbeo - La strada selciata si fa d’argento, quasi lunare - I grandi cavalli grigi con le code annodate - Le foglie morte entrano nella vettura - Una chiarita ■ Tutte le pietre bagnate