76 VITA SEGRETA DI GABRIELE D’ANNUNZIO casione è troppo seducente per lasciarla scappare, e la Leggenda, che verrebbe meno al suo nome ed alla sua professione se non creasse delle fandonie, si affretta a comunicare all’universo mondo che Gabriele d’Annunzio non è che un pseudonimo e che il vero nome del futuro Poeta è: Gabriele Rapagnetta. Circa trentacinque anni dopo, la lontana voce della Leggenda è raccolta con gioia dagli invidiosi denigratori del Poeta già illustre, che credono forse (poveri illusi) di diminuirlo appioppandogli un nome che può sembrare buffo. Nondimeno la sciocca invenzione corre per i giornali. È letta da tutti i malati di fegato con viva compiacenza. È accettata, e, il che è anche più straordinario, perfino il grave ed austero dizionario Larousse la sanziona con la sua dottorale autorità che, ahimè, fa testo in tutto il mondo. Leggiamolo insieme: (Pag. 92 - cap. 14 dell’edizione in 2 volumi - Paris 1922) ANNUNZIO (Gabriele Rapagnetta dit:) Littérateur ita-lien, né à Pescara, ecc. ecc.). Tutto ciò sembrerebbe incredibile. Eppure cosi è! Questa volta la leggenda viene accettata con minore entusiasmo dall’illustre interessato. Ma a che prò affannarsi a smentirla? Tanto, gli imbecilli, i malevoli, i poveri di spirito la ripeteranno sempre fin che il mondo durerà. Ed il Poeta ha troppo spirito per adontarsene seriamente. « Tiremm innanz! » come disse l’eroe lombardo. E cosi ha fatto d’Annunzio. Ha tirato innanzi sorridendo. Certo, il bambino Gabriele, fatto adolescente, era stato inscritto al Collegio Cicognini di Prato nel 1874 col nome di d’Annunzio. Chiamato più tardi dai suoi obblighi di leva al servizio militare, era stato registrato con tale nome. Con tale nome si era unito in matrimonio con Donna Maria Hardouin dei duchi di Gallese e precisamente il 28 luglio 1883. Gli « usurieri » dell’universo avevano sempre accettate le sue cambiali con tale firma... Ma che importa? La Leggenda non rinuncia tanto fa-